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Na strende m'agghje 'ndise atturne o core / de fueche. Na u fa cchjù, ca pozze more. Da “Nu viecchju diarie d'amore” di Pietro Gatti

venerdì 12 maggio 2017

Alla fine... il Giro


LA MIA TAPPA
qualche ora d'attesa, un vuoto scandito da qualche sirena della polizia in moto, sbadigli, poi a botta di clacson, arrivano sparate le macchine della pubblicità e c'è di tutto compreso un lancio di gadgets per fan ciclistici:cappellini fischietti manifestini con wilgiro, poi vuoto, silenzio; solo coi cellulari riusciamo a seguire la diretta, testa della corsa velocità rifornimento e la domanda quandoarrivano? Da lontano sirene annunciano temporali di biciclette e macchine e moto della polizia, il giro è questo. Finalmente si affacciano sul lungolinea proveniente da martina i primi due ciclisti, la famosa testa della corsa, ripresi a meno di 15 km dal traguardo dal gruppo. poi arriva il gruppone, maglie supercolorate, sembra il bucato uscito fresco dalla lavatrice e tutti ondeggiano di un mare in dolce risacca. Vedo la maglia gialla, poi vedo il culo di Nibali,le orecchie di Gasparotto, le mani di sanchez dell'astana, le scarpe sporche di quinziato,quintana della movistar con un dito nell'orecchio...più veloci di flash. Rimedio solo una barretta energetica che mangerò dopocena per le abbisogne della notte. Poi la passerella delle ammiraglie, negozi pieni di biciclette colorate, sfavillanti col loro nome bmc astana, gazprom, un sacco di soldi che viaggiano sul tetto delle macchine tutte pulite. All'improvviso il vuoto, negli occhi arriva la polvere delle autoambulanze, la gente sparisce come l'ultimo culo dietro la curva e rimangono i palloncini rosa attaccati ogni dove e tutti si affrettano ad arrotolare le bandiere italiane.Il giro è girato da un'altra parte e corriamo alla tv a vedere l'arrivo. A noi è bastato vedere il mito del giro che pedalava e sudava e in fondo i fantasmi di Coppi e Bartali scambiarsi una borraccia d'acqua dell'acquedotto pugliese.ciao a tutti
Angelo Ciciriello 
Kozontchk e Ponzi in fuga
il gruppo