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lunedì 19 ottobre 2015

Ma che bel porcino...

Alcuni funghi dei boschi cegliesi raccolti e classificati gentilmente dal prof. Cosimo Francesco Palmisano, tra questi un bel porcino di 450 grammi.

BOLETUS AERUS 




Classe: Basidiomiceti
Nome scientifico: Boletus aereus Bull.: Fr.
Nomi volgari: Porcino nero - Boleto bronzeo - Bronzino - Bulé
Caratteristiche morfologiche
Cappello: 6-24 cm, emisferico, poi convesso, infine aperto, sodo, col tempo più morbido; da giovane bruno scuro con vaste zone irregolari più scure su fondo più pallido, bruno-ocraceo; superficie vellutata.
Tubuli: fini, semplici, lunghi, quasi liberi; bianchi o giallo-pallidi.
Pori: piccoli, fitti, in principio chiusi; di colore biancastro, poi giallastri.
Gambo: 5-12 x 3-7 cm, duro, dapprincipio ingrossato bulboso alla base poi cilindrico; brunastro; superficie ricoperta da un fine reticolatura, prima pallide poi più o meno colorate nel fungo adulto.
Carne: dura, bianca, non colorata sotto la cuticola del cappello. Odore e sapore gradevoli.
Spore: bruno-olivastro in massa.
Commestibilità, habitat e osservazioni
Relazione con l'ambiente vegetale circostante: fungo simbionte.
Si trova nei boschi di latifoglie (specialmente castagni e querce), dalla tarda primavera all'autunno.
Eccellente commestibile, migliore del Boletus edulis per la sua carne più consistente. Esistono varie specie e sottospecie di Boleti molto simili, tutte di ottima commestibilità, che si differenziano per il colore più o meno scuro del cappello, dei tubuli e del gambo.
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RUSSULA ILICIS


Etimologia

Russula  =  piccola rossa (dal latino, diminutivo di russus  = rosso),
ilicis = del leccio (specie del genere Quercus, di cui la specie è principalmente simbionte).


Sistematica
Regno: Fungi, Divisione: Basidiomycota, Classe: Homobasidiomycetes, Subclasse; Agaricomycetideae, Ordine: Russulales, Famiglia: Russulaceae, Genere: Russula, Sezione: Heterophyllae, Subsezione: Ilicinae, Specie: ilicis.

Commestibilità
Commestibile ottimo; si presta ad essere consumato anche crudo in insalata.

Descrizione
Il cappello misura 50-130 mm di diametro, all’inizio globoso diviene convesso-depresso al centro, infine spianato con leggera depressione centrale o concavo-subimbutiforme a maturazione; il margine è prima involuto poi incurvato verso il basso, con la cuticola intera e liscia, debolmente scanalata al bordo nel vecchio, separabile fino ad un terzo del raggio, umida e lucente nel giovane poi asciutta ed opaca, biancastra o biancastro-crema, sfumata di tonalità pallide rosa-lilacine poi grigina-beige negli adulti  con macchie rossastre nei punti erosi.
Le lamelle sono, prima fitte poi più spaziate, attenuato-annesse o sublibere, forcate verso il gambo, con rare lamellule interposte, rigide ed inizialmente un po’ lardacee, bianche poi crema pallido con deboli riflessi ocracei e macchiate, a partire dal filo, di brunastro-ruggine a maturazione.
Il gambo misura 35-65x15-25(35) mm, cilindrico, tozzo, leggermente attenuato verso la base, pieno e sodo poi appena midolloso, cassante alla frattura, asciutto e pruinoso nel giovane poi rugosetto, bianco e macchiato di rossastro verso la base negli esemplari adulti.
La carne è alquanto soda e consistente, cassante alla frattura, bianca ovunque con odore debole e sapore mite nel giovane, moderatamente acre nelle lamelle dei vecchi esemplari. Viraggio grigio-rosa molto pallido con solfato ferroso, bruno porpora con fenolo, azzurro pallido con tintura di guaiaco.
Le spore misurano 6,5-9 x 5-8 micron e presentano verruche dense subreticolate, da largamente ellittiche a subglobose, crema in massa.
È una specie che cresce soprattutto nelle leccete; molto diffusa già in prima estate, a gruppi di numerosi esemplari, in luoghi aperti e soleggiati, ma eccezionalmente anche sotto Quercus pubescens e Ostrya carpinifolia.
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RUSSULA DELICA


Classe: Basidiomiceti
Nome scientifico: Russula delica Fries
Sinonimo: Lactarius exsuccus Otto
Nome comune: Durei - Russula delica
Caratteristiche morfologiche
Cappello: 6-15 cm, biancastro, sovente screziato di bruno-ocraceo, prima emisferico poi convesso, infine scavato in modo largo e profondo, cuticola non separabile, secca, pruinosa, con fibrille radiali, rugosa, sporca di terra.
Lamelle: larghe e spaziate, adnate, decorrenti, biancastre poi ocra-pallide, rigide.
Gambo: 2-5 x 1-3 cm, bianco, con macchie brunastre, superficie dapprima uniformemente opaca poi satinata, che può divenire rugosa.
Carne: bianca poi leggermente bruna o rosa dopo qualche ora di esposizione all'aria, spessa, dura, odore complesso di frutta o pesce, sapore acre.
Spore: bianco-crema.

Commestibilità, habitat e osservazioni
Relazione con l'ambiente vegetale circostante: fungo simbionte.
Cresce nei boschi di latifoglie in suoli calcarei o silicei, dalla fine della primavera all'autunno.
Mediocre commestibile.
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RUSSULA CYANOXANTHA 


Classe: Basidiomiceti
Nome scientifico: Russula cyanoxantha Schff.: Fr.
Nome comune: Russula maggiore - Moreleto
Caratteristiche morfologiche
Cappello: 4-15 cm, prima arrotondato poi convesso, depresso, colore blu-viola o verde-nerastro, grigio violetto e spesso con macchie di vari colori, cuticola in parte separabile, umida, con margine prima incurvato poi ottuso.
Lamelle: fitte, di consistenza grassa, lardose al tatto, bianco o leggermente azzurrognole.
Gambo: 4-10 x 1,6-5 cm, prima carnoso e sodo poi spugnoso, pruinoso, bianco o tinto di violetto con macchie brune.
Carne: bianca e soda; togliendo la pellicola si mette a nudo una carne pigmentata di colore ciclamino; senza odore, sapore dolce di nocciola.
Spore: bianche in massa.

Commestibilità, habitat e osservazioni
Relazione con l'ambiente vegetale circostante: fungo simbionte.
Molto comune, si trova nei boschi. Estate-autunno.
Ottimo commestibile, è fra le Russule più apprezzate.
Le Russule, di cui alle volte è molto difficile riconoscere la specie, sono l'unico genere di cui può essere determinata la commestibilità con una prova empirica: è sufficiente masticarne un pezzetto e scartare le specie a sapore nettamente acre. Non è detto per questo che tutte le Russule acri siano tossiche. Certo che, per tale diagnosi, è necessario riconoscere con certezza che si tratta del genere Russula, altrimenti una Amanita phalloides, mortale, che non ha sapore acre, potrebbe essere scambiata con una Russula verde, commestibile.
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LACTARIUS ZONARIUS 




Etimologia
Lactarius = attinente il latte (dall'aggettivo latino) per il latice che le lamelle secernono;
zonarius = con delle zone (dall'aggettivo latino) per le zone concentriche evidenti sulla super-ficie del cappello

Sistematica
Regno: Fungi, Divisione: Amastigomycota, Subdivisione: Basidiomycota, Classe: Homobasidiomycetes, Sottoclasse: Agaricomycetideae, Ordine: Russulales, Famiglia: Russulaceae, Genere: Lactarius, Sottogenere: Lactarius, Sezione: Zonarii, Specie: zonarius.

Commestibilità
Non commestibile.

Descrizione
La Sezione Zonarii comprende Lattari il cui cappello, usualmente viscido, appare più o meno zonato, con bande concentriche di colore variamente sfumato gialle, aranciate o rossastre. Margine glabro. Il latice è bianco immutabileo grigio verdastro quando essicca sulle lamelle. Una delle specie più rappresentative di questa sezione è Lactarius zonarius del quale forniamo la seguente descrizione:
Carpoforo di medie dimensioni, con cappello, carnoso e sodo, il cui diametro può raggiungere e superare i dieci centimetri di diametro. Convesso all'inizio, diviene poi piano e a maturità profondamente depresso fino a imbutiforme; margine ricurvo, ondulato, involuto, non striato, talora leggermente pubescente. La cuticola è di medio spessore, asciutta o un po' vischiosa col tempo umido, di colore giallo con sfumature aranciate-rugginose: le colorazioni assumono tonalità più o meno intense disponendosi in forma di zonature concentriche dal centro alla periferia.
Lamelle mediamente fitte con numerose lamellule e biforcazioni in prossimità del gambo. Da lievemente adnate a decorrenti, sottili, di colore variante dal bianco-crema, al crema giallastro, fino a crema-ocraceo, con riflessi carnicini. Tagliente dello stesso colore, unito, regolare. Alla rottura o al taglio secernono un latice biancastro, immutabile, da prima mite poi acre
Gambo cilindrico, inizialmente robusto e duro, poi farcito ed infine cavo, con superficie liscia o occasionalmente ornata da scrobicoli giallastri più o meno fitti ed infossati (nella varietà scrobipes). Colore crema-biancastro macchiato sovente di giallastro o di brunastro.
Carne soda e compatta nel cappello e all'esterno del gambo, cotonosa all'interno; il colore è bianchiccio ma tendente ad assumere tonalità rosate al taglio e a divenire grigiastro con l'invecchiamento. Odore fruttato, sapore piccante ma non bruciante. Si tinge di blù/verde scuro von tintura di Guaiaco, grigio verde pallido con solfato ferroso (FeSO4).
Le spore, da sub globose a ellittiche sono ornate da verruche ed ornate da creste parzialmente amiloidi; hanno le seguenti misure: 8 / 10 x 6 / 8 micron.
Predilige terreno calcareo e cresce, dall'estate all'autunno, in più esemplari, sotto latifoglie, in particolare associato a querce, a carpini o a faggi..

Cantharellus cibarius 



Atlante dei funghi - Funghi commestibili e velenosi
Classe: Basidiomiomiceti
Nome scientifico: Cantharellus cibarius Fr.
Nome volgare: Gallinaccio - Galletto - Finferlo - Giallino
Caratteristiche morfologiche
Cappello: 1-12 cm, carnoso, grosso, sodo, convesso e schiacciato poi aperto, più o meno depresso al centro, liscio, opaco; variante dal giallo arancio, raramente bianco; margine involto che si distende molto tardi, generalmente sinuoso, lobato, irregolare.
Lamelle: pliciformi, molto decorrenti; concolori al cappello.
Gambo: 3-7 x 0,7-2 cm, pieno, sodo, nudo, generalmente attenuato dall'alto in basso, anche cilindrico o irregolare; dello stesso colore del cappello. Carne: bianca o leggermente giallastra sotto la superficie, che rimane a lungo senza alterarsi, soda. Odore caratteristico. Sapore dolciastro.
Spore: giallo-pallide in massa.
Commestibilità, habitat e osservazioni
Relazione con l'ambiente vegetale circostante: fungo simbionte.
Molto diffuso, si trova dalla primavera all'autunno.
Ottimo commestibile. Facilmente riconoscibile, è fra i funghi piu' conosciuti e raccolti. Esistono diverse varietà, con colorazioni diverse, dal chiaro quasi bianco all'arancio vivo.
Fonte

Attenzione non consumare funghi spontanei senza aver prima provveduto alla identificazione micologica avvalendosi del parere tecnico/sanitario di personale qualificato.