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giovedì 6 luglio 2017

Glauco Lendaro Camiless

Sfortunamenteinquestomomentononriescoaricordareiltitolodiquestolibromanonpreoccupatevisonosicurocheprimaopoimiverràinmente
di Glauco Lendaro Camiless

Venerdì 7 luglio ore 20.30
Maac di Ceglie Messapica


«Forse risulterà ancora criptico il messaggio, così pure la finalità. Così non è, così non sarà».

Cercare dei messaggi nei libri che si pubblicano oggi è forse esercizio inutile. Nell’epoca tecnologica della velocizzazione della vita, una persona oggi rischia di non accorgersi neanche di viverla quella vita. Tant’è che non rischia affatto, perché tanto si è fuori o lontani dai contesti della interrelazionarietà umana. Si è appena nati che si è già morti. E tuttavia, se si fa uno sforzo sovrumano di riconciliazione col proprio Io (Freud e Jung), qualcuno riesce ancora a trovare attimi di amore con se stesso, con la Natura che lo circonda, con l’altro/a che gli è affianco. Spesso è proprio un oggetto come il libro (soprattutto cartaceo) che riesce in questa difficile impresa dell’auto-abbracciamento.

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è un libro come tanti altri, ma con quelle specificità che caratterizzano l’Autore che, a suo dire lo ha iniziato «a scrivere dalla casa del riposo Dharamsala di via S. Lazzaro Lecce (11.2.2015), continua a redigere […] a Cavriago di Reggio Emilia via Terenziani Poletti (19.1.2016) e [conclude l’]opera a IT. A. CA’ a Castro di Lecce (2.11.2016)».

È un libro di questa nostra epoca. Scritto da Glaucolendarocamilless con altri Artisti, con la «proprietà letteraria e artistica degli Autori, prima edizione originale – tiratura limitata a 300 esemplari – volume stampato nel dicembre 2016 presso la Tipografia Editrice Salentina Galatina Lecce», pp. 228.

Perfettamente quadrato (21.08 x 21.08 cm) com’è nello stile degli artisti; copertina (prima e quarta) di colore nero notte-cosmica; prima di copertina con indicazione autoriali: bianco sfondato e titolo parallelepipedico rosso pure esso sfondato; quarta di copertina con al centro simbolicamente «La porta della morte, incisione di William Blake tratta da The Gates of Paradise, 1793»; frontespizio che si ripete; dato che «non si può pensare senza immagini» (Aristotele) esse sono perfettamente differenziate in B/N e a colori; caratteri: eclettici da font; testi per lo più singlossici per «creare interiori dimensioni simboliche» (p. 7) accompagnati da …infiniti… omissis.

Si apre con la citazione «La natura è la madre voluttuosa che provoca la passione del suo amante: l’Arte è il frutto dell’unione» (Théophilo Thoré).

Presentazione avvenuta a Soncino nel Museo della Stampa Casa Stampatori.