.

Na strende m'agghje 'ndise atturne o core / de fueche. Na u fa cchjù, ca pozze more. Da “Nu viecchju diarie d'amore” di Pietro Gatti

Il Posto delle Favole

Mostra fotografica di Vincenzo Suma

Una valle di Libri

"Positiva" e "Attacco di Bellezza"

LABOR CURAE - festival del vivere bene

Il programma de "La Piazza"

Terra Rossa

Emiliano chiuderà "La Piazza"

La Piazza, la politica dopo le ferie

La pizzica serpentata.

Solenni festeggiamenti in onore di San Rocco

Sorgenti della giustizia a Ceglie Messapica

L'arte Pirotecnica in Italia

L’amore inabitabile

Festa di Sant'Anna

Puglia Tipica 2021

Una pagina dedicata a Pietro Gatti

Presentazione del libro "Le Mute Infernali"

lunedì 22 settembre 2008

E. Notte:Fondamento Lineare Geometrico e "Popolana"(1919)

Geometria e analogia plastica si coniugano nel Manifesto Fu­turista “Fondamento Lineare Geometrico” firmato, nel 1917, da Emilio Notte e Lucio Venna.

“Dominando l'espressione degli oggetti, e comprendendoli, si crea un equivalente pittorico di forma. Possiamo far vivere un oggetto della nostra visione estetica solo comprendendolo e pe­netrandolo fino al punto da dominarlo e ridurlo a una sintesi geometrica nella quale le direzioni di una cima, gli angoli, le cur­ve, l'insieme infine di tali figure, abbia valore esatto»".

Entrambi formatisi nel clima del Futurismo fiorentino, svi­luppano l'eredità di Sironi e Soffici.

Legato come questi ad un'idea strutturale della superficie pit­torica, Notte é attratto, come dimostra la sua “Popolana” (1919), più dalla lezione di Cezanne e di Picasso, che dalla frantumazio­ne esplosiva delle forme futuriste.

Gli interessa costruire con colori terrosi: geometrie, volumi, masse. Restituisce la monumentalità delle forme al corpo umano, trasforma il personaggio effimero, in monumento, blocca il tem­po della visione, in quello della meditazione.

La sua “Popolana” assume le fattezze statuarie di una grande madre, diventa un idolo. Notte pone sul piedistallo i personaggi di quel mondo umile e paesano che non lo abbandonano neppu­re nei suoi anni futuristi, opponendosi ai contenuti del moderni­smo urbano.

A Boccioni é legato da un interesse introspettivo che lo spin­ge ad una ricerca di purezza formale, quale equivalente dello spi­rito racchiuso nella materia.

 

L'universo futurista: una mappa, dal quadro alla cravatta.

Di Anna D'Elia, Edizioni Dedalo, 1988.



“Popolana” (1919) è una delle opere donate nel 1976 da Emilio Notte alla sua città natale,Ceglie Messapica, ed è esposta nella galleria d'arte moderna che porta il suo nome.

L'immagine “Popolana” (1919) proviene dal blog: Le mie radici