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Na strende m'agghje 'ndise atturne o core / de fueche. Na u fa cchjù, ca pozze more. Da “Nu viecchju diarie d'amore” di Pietro Gatti

sabato 12 ottobre 2013

Intorno a noi


Dato che al momento regna il nulla nelle attività culturali di questa città diamo un'occhiata in giro. 

Il prossimo fine settimana sono previste a Martina Franca due interessanti iniziative culturali a Palazzo Ducale.

Sabato 12 ottobre, alle ore 18.00, sarà inaugurata la mostra di pittura di Enzo Falcone, nel segno di Verdi e Wagner, che sarà possibile visitare  fino al 3 novembre, tutti i giorni dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 16.30 alle 19.00. Il professor Francesco Semeraro che illustrerà l’opera del settantanovenne pittore tarantino ospite della serata. Enzo Falcone ha iniziato la sua lunga e ricca ricerca pittorica nel lontano 1952 e ha organizzato mostre in diverse città italiane tra cui Spoleto, nell’ambito del “Festival dei due Mondi”. I quarantaquattro quadri esposti nel Corridoio D’Avalos di Palazzo Ducale hanno come filo conduttore l’omaggio ai due grandi musicisti Giuseppe Verdi e Richard Wagner, nel bicentenario della nascita. 
“Ho scelto Martina – ha dichiarato l’artista – per la bellezza della città, per lo splendore del Centro Storico e per l’attività eccellente del Festival della Valle d’Itria. Apprezzo tantissimo l’attività culturale che si svolge in questa città e la mia mostra vuole essere un contributo per quello che  di bello si fa nel nostro territorio”.



Domenica 13 ottobre, alle ore 10.30, nella Sala Consiliare di Palazzo Ducale si terrà il convegno "Storia e Memoria della lotta di liberazione nel Mezzogiorno - A settant'anni dalla strage di Matera in ricordo di Mario Greco, Raimondo Semeraro e Tommaso Speciale". 

Interverranno i  Sindaci di Matera, Salvatore Adduce, di Martina, Franco Ancona, e  gli assessori alla Cultura di Matera, Alberto Giordano, e di Martina, Antonio Scialpi. Le conclusioni della commemorazione saranno affidate allo storico Teo Pizzigallo, docente dell’Università di Napoli.

La strage di Matera fu compiuta per rappresaglia dall’Ufficiale tedesco Von Schulemburg dopo la rivolta della città il 20 settembre 1943 contro l’occupazione nazista. Il 21 settembre del 1943 fu fatta esplodere la Caserma della Milizia dove erano rinchiusi cittadini di Matera, militari italiani e tre cittadini di Martina Franca: l’avvocato Mario Greco, l’ufficiale giudiziario, Raimondo Semeraro,  e il bracciante Tommaso Speciale recatisi a Matera per una causa. Furono accompagnati dall’ autista tarantino Francesco Lecce nella cui vettura, perquisita alle porte di Matera, fu trovata una targa inglese e perciò i quattro furono rinchiusi nella Caserma della Milizia, sospettati di spionaggio a favore degli angloamericani che nel frattempo stavano risalendo dal Sud.
La notizia della loro morte arrivò in città con ritardo e nel tempo si è persa anche la memoria di questi tragici fatti. Solo nel 1996 fu riaperta l’inchiesta sugli autori della strage da parte della Procura di Bari ma fu subito archiviata perché i presunti autori erano morti. Nel 2004 il Liceo Classico “Tito Livio”, nell’ambito della “Giornata della Memoria”, ha realizzato un dvd fra Matera e Martina dal titolo “Una strage dimenticata”, raccogliendo le testimonianze dei parenti delle vittime e dei testimoni della strage. Nella città di Matera ai tre cittadini di Martina sono dedicate tre strade; un’altra via, invece, è intitolata all’avvocato Greco nel quartiere Carmine di Martina Franca su iniziativa del Sindaco Franco Punzi e dell’avvocato Giovanni Margiotta. Di recente la storiografia sull’antifascismo ha riportato alla luce i fatti di Matera soprattutto dopo la scoperta di oltre seicento fascicoli impolverati nell’ “armadio della vergogna” a Roma presso il Tribunale Militare, dove furono depositati tutti gli esiti delle inchieste sulle stragi naziste commesse dal ’43 al ’45 dalle truppe della Wehrmacht. La rivolta di Matera è importante nella storiografia perché la città lucana, medaglia d’argento per la resistenza, fu la prima liberarsi dall’occupazione nazista prima dell’arrivo degli angloamericani e prima ancora delle quattro giornate di Napoli.