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Na strende m'agghje 'ndise atturne o core / de fueche. Na u fa cchjù, ca pozze more. Da “Nu viecchju diarie d'amore” di Pietro Gatti

mercoledì 3 agosto 2016

La famiglia Golizia e...







PREFAZIONE
Dopo la pubblicazione di "Padre Bernardo Golizia o.f.m. capp da Ceglie Messapica 1834 - 1918 - 2011 e "Li sunaturie", Padre Pietro Golizia ci offre "Un viaggio nei secoli La famiglia Golizia e il Francescanesimo in Ceglie Messapica". Con queste pagine egli continua a soddisfare il desiderio, non recente, di uomo e di studioso, di portare alla luce l'umile ed importante vita delle sue origini. Di uomo, che, come è evidente nell'opera, ama la sua famiglia con affetto filiale, di studioso ligio ai testi, che, senza esagerazione, considera sacri, come si noterà leggendo le numerose pagine.
Nella lingua dei Griki Salentini esiste il proverbio. "Ogni formica ama il suo nido". Nella diligenza e nel paziente lavoro, condotto soprattutto con amore, Padre Pietro dimostra una serietà scrupolosa e perché risultino con molta evidenza le caratteristiche dei suoi antenati e perché l'opera sia solo un esempio, con cui risultino le noti particolari presenti nei secoli di cui si è interessato.
Soltanto un amore filiale ed un'onesta ostinata costanza, pervasa dal proposito di onorare le proprie origini, hanno permesso di coronare il sopraddetto desiderio, vincendo le serie e numerose difficoltà incontrate nel frugare con diligenza le polverose carte degli Archivi soprattutto parrocchiali: Atti dei Battezzati, dei Cresimati, dei Matrimoni, dei Defunti.
L'autore, sebbene si prefigga come "oggetto lo studio dell'origine e della discendenza delle famiglie identificate", tuttavia intelligentemente ha saputo inserire delle notizie storiche, che aiutano a comprendere il suo lavoro: la sollecitudine dello Stato Pontificio di imporre il cognome ai battezzati a partire da dopo il Mille, precorrendo i tempi; il Concilio di Trento obbliga con legge i parroci ad imporre il cognome ad ogni battezzando, e dispone che gli stessi abbiano i registri dei Battezzati, dei Morti, dei Matrimoni, delle Cresime, e delle Comunioni e diano conto dello stato della popolazione.
Bisogna accettare la sincerità con cui Padre Pietro sostiene che solo gli addetti ai lavori di Archivio conoscono che per realizzare un'opera, come la sua, è necessaria molta pazienza (!) nell'attesa di visionare i Registri e per avere l'onore di prendere tra le mani i fogli "incartapecoriti" con la polvere. Egli conclude affermando, con umiltà e con onestà, che non per lo scopo di mettere in luce la grandezza dei suoi antenati, in realtà né nobili né ricchi, ha compiuto il lavoro, ma solo per invitare a riflettere che anche le famiglie di umili origini racchiudono delle verità che possono contribuire sul modo di vivere la propria esistenza.
Prof. Pierri Cosimo