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Na strende m'agghje 'ndise atturne o core / de fueche. Na u fa cchjù, ca pozze more. Da “Nu viecchju diarie d'amore” di Pietro Gatti

mercoledì 3 dicembre 2008

Cappella contrada Lecci

“Ipsa pictura, quasi Scriptura”
Gregorio Magno



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La cappella fotografata si trova in contrada Lecci a nord del comune di Ceglie Messapica (Br). La sua costruzione probabilmente risale a prima dell’inizio del secolo scorso, dedotto dai ricordi di alcune persone anziane. La cappella ha una struttura semplice: pianta rettangolare con volta a botte. Facciata anch’essa semplice con un marcapiano, un timpano, che nasconde la curvatura della copertura, e una finestra ovale al di sopra della porta d'ingresso. La decorazione è dovuta al blu che colora gli stipiti e l’architrave della porta, il marcapiano e due finte lesene agli spigoli.
All’interno l’altare semidistrutto presenta lo stemma dell'ordine dei Cappuccini, che raffigura l'incrocio di due braccia, uno nudo e l'altro con la manica di un saio, davanti ad una croce. Esso indica la spiritualità dei Francescani, che intendono riprodurre nella propria vita il Vangelo di Cristo, per questo il braccio nudo di Gesù si intreccia a quello col saio dei frati, nel nome della croce. Sull’altare tra due nicchie, che probabilmente ospitavano statue, sono rappresentate due figure. Purtroppo una è poco riconoscibile grazie ai vandali che vi hanno operato. Sulle due pareti laterali sono presenti quattro medaglioni, di cui due andati completamente distrutti. Uno rappresenta S. Tommaso d’Aquino e S. Bonaventura, l’altro due figure monacali.
Sulle quattro pareti è dipinto un trompe d’oeil costituito da una balaustra di colonnine. Si tratta di un tipo di elemento decorativo che, dando una percezione di profondità, crea l’illusione, ingannando l’occhio, di un ambiente più grande.
Grazie ai vandali e all’incuria, fra poco non resterà più niente.
 



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