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Na strende m'agghje 'ndise atturne o core / de fueche. Na u fa cchjù, ca pozze more. Da “Nu viecchju diarie d'amore” di Pietro Gatti

venerdì 31 agosto 2012

Amianto ... e mi domando

Non ho ricevuto ma pubblico e mi domando.
E' stata stipulata una convenzione con la SIECO srl di Galatina (LE) per lo smaltimento di manufatti contenenti amianto. In base a questa convenzione al cittadino cegliese lo smaltimento, nel rispetto della normativa vigente, costerà  € 0,80 al Kg + IVA.
Non abbandonate l'amianto nelle campagne.


Qual è il costo di smaltimento negli altri comuni?
- L’ Unione dei Comuni “Terra di Leuca” ( Alessano, Corsano, Gagliano del Capo, Morciano di Leuca, Patù, Salve, Tiggiano) ha stipulato una convenzione con la ditta SME GROUP per lo smaltimento dell’amianto ad un costo di €0,70 al Kg IVA esclusa. Clicca qui.

- Comune di San Pancrazio Salentino
Convenzione biennale sottoscritta in data 10.01.2012 con la ditta SIECO S.r.L.  € 0,75 al Kg. (IVA compresa). Clicca qui.

- Comune di Salice Salentino
Convenzione con la ditta Cascione Costantino s.r.l. Unipersonale da Veglie € 0,90 al Kg. oltre IVA. Clicca qui.

Siamo in attesa ...

delle campane e delle palme.



foto tratte dalla pagina Facebook Ceglie bella? Sì

mercoledì 29 agosto 2012

Ma veramente?

FOOD ART AWARDS 2012
Il ciociaro Augusto Orestini ha vinto quest’anno il primo premio con un lavoro post-pop su ossessione e sovrabbondanza di prodotti alimentari, ma il nostro Sergio Laterza ha ottenuto una menzione speciale da parte della giuria, inizialmente non prevista ma resasi quasi necessaria visto lo straordinario successo ottenuto dall’opera “L’origin du munn” che il Laterza ha esposto, come al solito, per sconvolgere il pubblico, dissacrando il senso stesso dell’arte.
 Si tratta di un’installazione che riprende il celebre dipinto (del 1866) di Gustave Courbet denominato “L’origine du monde” (riproducente un rigoglioso organo genitale femminile in primo piano) nel quale la vulva è stata sostituita con una “fica” e cioè con un frutto (come viene chiamato negli idiomi locali appulo-lucani) – vero – dell’albero di fico. Il successo è stato strabiliante. Orde di giapponesi in coda per una foto e gente del posto a ridacchiare smaliziata. Un inno al senso profondo del cibo – accostato al sesso che rende possibile la vita – e giuria unanime nel riconoscere all’opera un premio speciale.

Non mi sono sconvolto alla vista dell'opera (in verità neanche per le altre) né come provincialotto "del posto" ho ridacchiato, forse perché ho visto l'originale di Courbet al museo d'Orsay che contestualizzato nell'epoca in cui è stato dipinto è sicuramente più sconvolgente. Un ortaggio "maschile" sarebbe stato più dissacrante e provocatorio. Quanto al legame cibo-sesso nessun artista ha visto "La grande abbuffata" film del 1973 diretto da Marco Ferreri? Sarà per la prossima edizione.

martedì 28 agosto 2012

WI-FI gratis a Ceglie



Dopo l’attivazione nei mesi scorsi nelle piazze principali di Mesagne e Oria, anche nel capoluogo è in funzione questo importante servizio gratuito che dà la possibilità a tutti, soprattutto ai giovani, di collegarsi liberamente alla rete Internet dalla centralissima piazza Vittoria. “Lo avevamo detto - ha dichiarato il presidente della Provincia di Brindisi Massimo Ferrarese - e lo abbiamo fatto. Il programma deciso sarà solo cambiato per la cittadina di Francavilla Fontana per la quale l’Amministrazione comunale non ha concesso l’autorizzazione all’installazione gratuita. L’impianto prevista per Francavilla Fontana sarà, pertanto, installato nel prossimo mese di settembre a Ceglie Messapica dove il Comune ha immediatamente dato la propria disponibilità. Continueremo anche in futuro – ha detto il presidente Ferrarese. Le cittadine di Fasano, Cisternino, Latiano e San Pietro Vernotico sono già state inserite nel programma per l’attivazione del Wi-Fi entro il prossimo inverno. Il nostro obiettivo - ha concluso Ferrarese – è quello di installare in tutti i Comuni della nostra provincia questo eccezionale servizio utile per tutta la popolazione residente e per i turisti”.
Fonte

Una straordinaria notte di teatro contemporaneo.

Masseria Lojazzo ore 21.30 
Ceglie Messapica


GIRO SOLO ESTERNI CON ANEDDOTI.
 Con Marco Sgarbi
 Collaborazione ai testi Monica Pavani
 Ideazione e regia Giulio Costa
 Produzione Costa/Arkadiscon il sostegno del Comune di Occhiobello (RO)
 Spettacolo vincitore del Premio ‘Dante Cappelletti’ 2011.

Una guida turistica, con la sua ‘arte’, ci mostra l’invisibile. Emergono così, in maniera autonoma e senza commento, l’impalpabilità della cultura, il nozionismo erudito, l’aspetto gregario del pubblico, il viaggio omologante e indifferente, la conoscenza come conseguenza di una testimonianza diretta.
“Il Premio Tuttoteatro.com/Dante Cappelletti ha lanciato due teatranti di spessore [...] con la loro serie pungente e godibile sui mestieri” (Gianfranco Capitta Il Manifesto 13.12.2011)
“Un’interessante e intelligente applicazione del teatro alla società” (Andrea Pocosgnich www.teatroecritica.net)
“L’attore traccia nella rinuncia alle immagini in favore della parola, un indizio di uscita dal post-moderno, quasi alludendo all’origine del teatro” (Motivazioni Giuria Premio Tuttoteatro.com ‘Dante Cappelletti’)
“Realismo astratto [...] capace di rinominare cose abituali, di rendere sogno, ipotesi, moltiplicazione mentale architetture e atti quotidiani.” (Massimo Marino Corriere della Sera 28.5.2012)


 IL LAVORO DELL'UOMO.
 Con Marco Sgarbi
 Ideazione e regia Giulio Costa
 Produzione Costa/Arkadis.

 PETTENELLA SUSPENDED
 Produzione Teatro dell'Est

 Video performance per una leggenda e tanti, tanti umani su due ruote.
 Un campione di ciclismo trova il suo posto molti anni dopo i trionfi olimpici, nella penombra polverosa della sua officina in Via della Semplicità, a Milano, tramandando a una tribù di ragazzini il sapere artigianale da ciclista dei tempi epici.

Il gatto


Il gatto non c'è più.
Il servizio di rimozione dal suolo pubblico di carogne di animali di piccola taglia spetta all'azienda che gestisce la raccolta dei rifiuti urbani.

lunedì 27 agosto 2012

A che servono le rose

LA SILLOGE POETICA “A CHE SERVONO LE ROSE” DI VINCENZO GASPARRO
di Andrea Bonanno

Avvince subito della silloge poetica dal titolo “A che servono le rose” di Vincenzo Gasparro, edita di recente da L’Arca Felice di Salerno con uno scritto introduttivo di Vincenzo Di Oronzo e dipinti di Sofia Rondelli, l’alto input di immagini poetiche che si libera da una struttura di base che favorisce riflessioni e proiezioni del sentimento su impellenti problematiche metafisiche. 
Immagini intense legate a folgorazioni dell’attimo solcano incessanti la coscienza del poeta, rivelando un aspetto duale ed oppositivo di uno stesso oggetto in senso metaforico e simbolico, sullo sfondo dei segni di una malinconia impietosa che sembra impietrire la realtà, ma che si attenua fino ad essere sommersa dall’incalzare delle mille voci della bellezza e dell’incanto della natura, anche se l’io del poeta rivive in ogni istante la drammaticità del trascorrere eracliteo di essi, disponendosi a quell’eterna interrogazione sui dilemmi “tempo-eternità”, “mutabilità-assoluto”, sentendone lo sbigottimento, come enigmi dell’arcano e dell’invisibile.
La cristallizzazione dell’esistente accumula così nell’anima del poeta un’acuta tensione che lo sollecita a ricercare e a svelare della condizione umana qualche barlume della sua essenza spirituale e della sua verità metatemporale. Nel venire scongiurato il tempo registrato meccanicamente, la coscienza è chiamata a scandire il tempo e lo spazio di ciò che proviene dall’esterno e dal profondo dell’io in una interrelazione sincronica e commisurativa che possa rivelare qualche barbaglio di luce e di verità. La staticità petrosa del reale origina così, in una vissuta durata dell’evento esistenziale, un nuovo reale, le cui  fascinazioni fugaci della bellezza stridono contrapponendosi alle voci che riverberano i segni della morte. Sullo sfondo di una Messapia, assunta dall’immaginazione e coscienza del poeta con l’interrelarsi dei suoi eventi passati e presenti, delle sue piante e fiori, e delle figure ed affetti rimemorati, il poeta, con la sofferenza di ogni uomo di oggi, segnato dai turbamenti della schisi e dalla ricorrente paura della morte, ricerca una risposta ai cruciali enigmi dell’esistenza. 
Di fronte alla consapevole ambivalenza dell’esistente, aleggiano nel libro le molteplici suggestioni sentimentali tese al ripristino di un’infanzia innocente, le allusioni e i sogni di un’altra vita, i vari prodigi di una natura estasiante, le cui voci sembrano comunicare il loro inappagato desiderio di poter sfuggire alla desolazione della morte, e, soprattutto, la speranza della prospettazione di una vita spirituale più vera nel presente.  La poesia del Gasparro, densa di confessate amarezze e di un intenso amore verso la vita, registra solitudini e dolori, in contrapposizione al tripudio dei colori del suo “quieto paese” (p. 13), gli spensierati e ignari volteggi del merlo sulla “torre orlata”, il nocchiero che abbandona la nave e l’inutilità di un monocorde orologio incapace di “scrutare lontano” e di rivelare un’esile goccia di verità. 
Nel darsi ossimorico dell’esistenza, i ricordi dell’avvenenza di lei e “La chioma del faggio sfavillante”, nella luce del mattino, dilatano attimi di malinconia per la loro apparizione subito dissoltasi, mentre la riflessione prolunga i suoi momenti analitici sul destino o, a “pensare e ripensare il tempo logoro consumato”, che ha fatto svanire per sempre i momenti più belli di “quell’amore disperso tra/ i profumi delle arance e i fiori del gelso” (p. 14). Suggestiva e densa di un’irrefrenabile angoscia è la poesia di pagina 15, che denuncia l’imperante alienazione della società attuale, che vive ormai di realtà virtuali dominate dalla menzogna e dalla simulazione: “… In piazza Duomo De Dominicis / nella frenesia ha deposto le ossa ci attende / lo sterminio simbolico della mostruosa / Calamita Cosmica ma tutto scorre infelice / nell’apparenza del piacere sulle guglie / s’è arroccato il dolore del mondo”1. Un dolore che continua a palpitare insistentemente nell’anima fino a originare nel sonno dei terribili incubi, con il ritrovarsi “sul dorso della collina / fra scheletri nel querceto e un cielo / dolente / La poesia, mi dissi, è il racconto che ci portiamo dentro della morte” (p. 16). Toc-cante, per l’elevata sensibilità di un autentico poeta, è la poesia sulla morte, che “arriva dall’ombra” di pagina 19, in cui alla vitalità gioiosa delle rondini, che nel cielo “disegnano / geometrie di vento e aria”, si contrappone quell’urlo e quello sguardo “posato sullo specchio rotto”.
Versi intensi sono inoltre dedicati alla Poesia che ci “svela i segreti” e che “si fa figura delle contraddizioni”, ma che può “cantare il fascino / della notte e la calda calma del mare blu / aizzando la mente ai sogni e al caso” (p. 23) e che fa parlare perfino il silenzio notturno, che “scopre la verità” e fa incontrare l’io con se stesso e, soprattutto, fa  sentire gli sguardi degli innocenti morti a causa della nostra indifferenza disumana. Altre suggestive e soavi immagini poetiche si riscontrano in molte liriche che tendono al voler delucidare aspetti e disarmonie della condizione umana e, nel contempo, i sogni più intimi ed impellenti riguardanti la prospettazione di una più elevata spiritualità dell’identità umana.
E’ una poesia, quella del Gasparro, mostrante una soave grazia ed un’alta intensità poetica, che sfugge alle fatue suggestioni del canto contemplativo, ai sortilegi-trappola degli “eterni ritorni” in un passato mitico improponibile in quanto nega all’io di poter agire nel presente2, e agli usurati rapporti intercorrenti fra l’io e il reale, per via di quelle potenzialità  commisurative dell’ io precario (che è quello ormai di tutti),  che non vive più di sensazioni irrelate, ma che si rivela attivo nella molteplicità simultanea della vita interiore, per il suo intuitivo verificarsi ai dati esistenziali, senza schemi preordinati.
In tale senso, la poesia gasparriana, aderendo ad una poetica del “caos in travaglio” e della “durata reale”, diviene un inventario di interrelazioni e di acquisizioni miranti allo svelamento di spazi e sollecitazioni nuove connesse alla fondazione di una inedita formulazione di una più spirituale identità dell’uomo. Ciò che è essenziale della poesia del Gasparro è quel tono innovativo del guardare e dell’essere guardati3, cioè quel commisurare aspetti delle cosalità reali con i suoi sentimenti e le sue visioni proiettive, che ritornano dal “son double”, come delle commisurazioni che interrogano l’io del poeta. E’ quell’ “Indomabile sguardo che cerca / altri mondi in questo”, per dirla con Cesare Viviani, è quel valore attribuito ad inesausta commisurazione della sua anima e del suo sentimento che ricercano gli spiragli per un altrove di purezza e di candore. 
Tutto è perfetto nel suo limite, afferma il poeta, in quanto la vita, seppure condizionata a livello biologico dal male e dalla morte, pur tuttavia lascia indeterminabile la volontà dell’uomo di poter aspirare alla prospettazione di nuove forme di vita spirituale e ad una nuova identità4, intenzionando il mondo delle essenze (le forme ideali o nuovi valori). Per questa ragione, il poeta non può dire altro che “tutto ci rimanda alla perfezione più grande” (p. 25), quando “l’anima precipita per ogni dove / e i quadranti temporali sono sghembi” (p. 26). Una silloge avvincente, dunque, che respira di una soave grazia e di un’intensità poetica notevole, nel cantare l’amore per la vita e il sogno di una palingenesi spirituale dell’anima dell’uomo, identificabile forse nel tentativo di sublimare l’io soggettivo di ognuno in un grande Sé di tanti io fraternizzati e solidali, miranti a espletare inediti e più alti valori umani e poetici.

                                                                                                     Andrea BONANNO

Note
1. Gino De Dominicis, nato ad Ancona nel 1947 e morto a Roma nel 1998, fra le tante opere è autore di uno smisurato scheletro umano di ben 24 metri, largo 9 e alto quasi 4, disteso sul suolo, caratterizzato da un lungo naso e da un’asta dorata puntata sul dito indice della mano destra, punto in cui confluisce l’energia del corpo da indirizzare ed accordare a quella siderale,  dal titolo “Calamita Cosmica”(Gesso, polistirolo, resina sintetica, anima in ferro e collante vinilico). L’opera, composta nel 1989, espressa nel linguaggio artistico della presentazione metonimica e  mostrante la terribilità della dissoluzione del corpo operata dalla morte, neutralizzando le dimensioni spazio-temporali, mira all’affermazione dell’immortalità del corpo. L’artista con quest’opera presenta l’ipotetica possibilità di far interagire l’energia psichica del corpo con i segni dell’eterno, ma ribatte Nicolas Bourriaud che “la spiritualità di De Dominicis non si dà mai veramente come una trascendenza, anche se ne prende a prestito le forme” (in Flash Art, n. 156, giugno-luglio 1990, p. 115). E, continua con il dire che “De Dominicis ci offre lo spettacolo tragico della nostra impossibilità di afferrare i segni dell’immortalità” (p. 117). Di certo l’opera riesce ad accendere una esile fiammella di spiritualità: quella consistente nel “tentativo eroico”, a detta di I. Tomassoni, ma non mistico secondo noi, a detta di altri critici, di voler uscire dai letali effetti e dalle negatività (i mali e la corruttibilità del corpo) della vita e da un feroce apparato tecnologico alienante per la salvaguardia dell’unitarietà della coscienza e del medesimo destino dell’uomo.
2. In tal senso, afferma il poeta, che “…dobbiamo perdere la memoria / e il desiderio del ritorno all’isola di pietra” (p. 23).
3. Si noti che nella poesia di pagina 24, viene espresso il tema degli sguardi degli altri che interrogano la nostra anima: “Ci fissano gli sguardi e interrogano / la nostra crudeltà”.
4. Lo stesso poeta scrive, a pagina 11, che “L’io è frantumato e rivendica una teologia nuova. Il poeta, oggi, più che mai, deve ripartire dalla storia, a cominciare dalla propria biografia per approdare a un senso altro”.

Alcune problematiche legate alla vivibilità del territorio.

Tra le altre cose:
"da oltre due anni lo scrivente chiede, inutilmente, un intervento per garantire la viabilità di Largo Amendola, dove l’inesistenza di qualsiasi segnaletica orizzontale e verticale rende l’incrocio molto pericoloso."

e ancora su strade di campagna, contenitori per la raccolta del vetro, zanzare e topi.
Leggi tutto cliccando qui

Tommaso Argentiero
Consigliere Comunale “Noi con Federico”


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 Per questo incrocio non si può fare niente? 


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Vittima della strada...

Sabato pomeriggio, nell'attraversare la strada sulle strisce pedonali in via Pasquale Gatti, un gatto grigio, abitante nella zona, è stato travolto da un'automobile in corsa che non ha accennato minimamente la frenata. E' restato sulle strisce fino a quando un'anima buona lo ha tolto dalla strada per metterlo vicino al palo della foto. Giace lì ancora oggi.
Chi deve rimuoverlo ? 


P.S. Prego astenersi da facile ironia.

Le poesie di Pietro Gatti

La presentazione del CD “Le poesie di Pietro Gatti” prevista per il giorno 27 agosto in Piazza Vecchia è rinviata a data che sarà comunicata nei prossimi giorni.

domenica 26 agosto 2012

Buona domenica


dalle ore 18.30-21.30 Centro Documentazione Archeologica
Info qui.


dalle ore 18.30-21.30
Galleria d'Arte Moderna Emilio Notte
Info qui.


Ore 13.00 Pranzo
Info qui.

Ore 18.00-22.00 Piazza Sant'Antonio
Mercatino Settimanale


Ore 21.00 Piazza Vecchia
“ Grand Hotel” “C'è poco da ridere”
A cura del “Gruppo Amici del Teatro” di Villa Castelli

Ore 21.00  C.da San Giovanni
C.da San Giovanni
Festa di San Giovanni


Ore 21.30  Capolineacafè Ceglie
Blek Aut
Capolinea Diesis 4^rassegna musicale estiva

Albergo Ferrovia
AUTORITRATTI ARTISTI NEL TERZO MILLENNIO

Castello Ducale
FoodArtAwards 2012

Farmacia di turno
Farmacia Caputo
Via Umberto I, 47
Telefono: 0831-377159


Distributori carburanti
ENI: Via Martina Franca
TAMOIL: Circumvallazione SudEst



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FOOD ART AWARDS - PREMI e RICONOSCIMENTI



 La Giuria ha così assegnato i riconoscimenti e i Premi ai seguenti nominativi:

 Vincitore FOOD ART AWARDS 2012: Augusto Orestini

 II° Premio: Ettore Maragoni
 III° Premio Marcela Montemayor
 Miglior Giovane: Gianni Gentile

 MENZIONI SPECIALI:
 Cosimo Epicoco
 Mirko Gabellone
 Emanuele Cutrino
 Vincenzo Cianciullo
 Sara Say
 Simona Groshevska
 Sergio Laterza
 Peter Hide
 Elena Rossella Lana e Rita Correddu

sabato 25 agosto 2012

Pango


In occasione della 3^ rassegna Beat Music i Pango si esibiranno in Piazza Plebiscito con altri 4 gruppi cegliesi.
I componenti dei Pango sono: Giovanni Albanese alla chitarra ritmica, Gianvito Gallicchio alla chitarra elettrica, Antonio Ciracì  voce, Antonio Albanese al basso, Mattia Albanese alla batteria e Michele Ligorio alle tastiere. Il gruppo è nato a giugno dell'anno scorso senza il tastierista che si è aggiunto nel mese di luglio di quest'anno. Si sono esibiti in svariati posti in occasione di saggi, feste private eccetera. 
"Suoniamo musica rock, italiana e straniera. Non è un rock pesante, neanche leggero.. È il rock che piace alla gente". Parola di Mattia Albanese.  

Piazza Plebiscito ore 21.00
 Rassegna Beat-Music
 I giovani e gli Anni '60
 esibizioni di giovani gruppi musicali cegliesi


venerdì 24 agosto 2012

Prima che il tempo...

"Prima che il tempo cancelli la Memoria", opera prima di Pietro Maggiore, è stata presentata ieri sera nel castello ducale di Ceglie Messapica. Ha relazionato Rosario Jurlaro preceduto dagli interventi di Pietro Magno e di Marinella Canale. Ha moderato la presentazione Gaetano di Thiène Scatigna Minghetti. Interventi conclusivi del sindaco Luigi Caroli e dell'autore. Hanno letto stralci del libro Antonella Bellanova e Damiano Leo.
In sintesi.
Pregevole l'intervento di Pietro Magno, concetto di polis-Ceglie aperta e non chiusa in se stessa; 
prolisso l'intervento di Rosario Jurlaro, ma interessante con un picco, a mio parere, quando ha ricordato che la storia è fatta anche di emigrazioni, rintuzzando così una voce polemica proveniente dal pubblico che voleva scaricare sull'immigrazione la perdita dei valori tradizionali;
interessante il punto di vista di un ospite della nostra città Marinella Canale;
commovente l'intervento conclusivo dell'autore.
Grazie a Pietro Maggiore per averci consegnato parte della sua/nostra memoria.
Il pericolo della perdita della memoria popolare della nostra città, purtroppo, non viene dall'arrivo di nuove genti, ma dalle nuove generazioni che se ne disinteressano perché affaccendate nelle nuove tecnologie. Cosa resterà di tutto questo? Memoria digitale, che ogni 20/30 anni deve cambiare supporto con i rischi che ben sappiamo.  
Lunga vita al libro... di carta.



Un mostro in via Muri

Un mostro dal respiro mefitico fa sentire la sua presenza da alcuni giorni in via Muri angolo via De Nicola. Si esatto, avete capito bene, proprio all'ingresso dell'edificio comunale.
Possibile che nessuno senta il suo gradevole respiro?
Come è bello passeggiare in via Muri per raggiungere il Belvedere o entrare a piedi in comune!
Un altro mostro, diverso e meno visibile, vive all'ingresso di piazza Plebiscito da corso Garibaldi, il quale ha deliziato i frequentatori della piazza durante la festa di S. Rocco.



Na strende m'agghje 'ndise atturne o core
de fueche. Na u fa cchjù, ca pozze more... pi la puzze

Aggiornamento
Ore 11.30 Il mostro non c'è più. Amen.


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e qualcuno scriveva che le panchine non servivano a niente...

giovedì 23 agosto 2012

Coppa Messapica

Primo passaggio cittadino ore 16.15

 I fuggitivi e ...
gli inseguitori a 15 secondi

Il percorso prevede l'attraversamento, dopo la partenza da Ceglie, di S. Michele Salentino, Francavilla Fontana, Villa Castelli, Ceglie Messapica, Ostuni, Fasano, Cisternino ed infine il circuito cittadino di Ceglie Messapica da ripetere 5 volte.

Previsioni
Ore 17.30: Inizio 5 giri del circuito cittadino
Ore 18.30 Arrivo Via San Rocco

E' Luca Ferrente il vincitore della 53 Coppa Messapica!
Giusi Pignatelli


Foto Francesco Moro

Coppa Messapica, due cegliesi

Tutto pronto per la 53 Coppa Messapica che si svolgerà oggi con partenza alle ore 15.00 e arrivo previsto alle 18.30 in via san Rocco.

Leonardo Saponaro e Angelo Santoro correranno sulle strade della loro provincia

CEGLIE MESSAPICA.Leonardo Saponaro, classe'92, cegliese «doc» è una delle attrazioni della 53'Coppa Messapica, la classica gara ciclistica che si tiene nell'antichissima cittadina messapica di Cegùie da] lontano 1952, grazie, oggi come allora, alla passiorie e sacriflcio di un gruppo di amici del ciclismo. Gara nazionale per corriilori Under 23 ed Elite, organizzata dal Gruppo Sportivo «Orazio Lorusso», al suo undicesimo anno di attivita, sodalizio presieduto dal neo dirigente da Pietro Stoppa, direttore dell' organizzazione Donato Rapito, in programma giovedi 23 agosto.
Per il giovane e promettente ciclista cegliesein queste ore gli è pervenuta la bella notizia della convocazione nella nazionale Under 23. Gli addetti ai lavori parlano di Leonardo Saponaro molto bene. Da due anni milita, come atleta Under 23, nel «CCJ Brittannico» di Grottaglie (TA), unica squadra di semiprofessionisti pugliese e del sud ltalia. Fin da piccolo la bici è stata la sua passione. Ha iniziato come amatore nel «GSC Ceglie Messapica», disputando gare sia di mountain-bike che di attività su strada ottenendo sempre piazzamenti rilevanti in entrambi i settori nella mia categoria. Nel 2010 la decisione di dedicarsi soprattutto attività su strada. Di lui si accorgono i tecnici del gruppo sportivo della citta della ceramica. Il 2011 è I'anno della svolta: Saponaro viene convocato ai Campionati Italiani, che svolti in Sicilia, e partecipa per la prima volta alla Coppa Messapica, che per un cegliese che pratica ciclismo una simile manifestazione è praticamente qualcosa di sacro. Il 2012 è I'anno della consacrazione con la convocazione ai Campionati Italiani, la seconda consecutiva.tr campionato si svolge nel Trentino, 170 km percorsi in un caldo infernale, una dura prova per Leonardo che comunque ottiefie un buon piazzamento.
Ma, strano a dirsi, non sarà il solo cegliese in gara nella più antica classica del ciclismo dilettantistico internazionale, owero la Coppa Messapica. Assieme a Leonardo Saponaro ci sarà Angelo Santoro, un "Elité" che corre da più di 5 anni e sicuramente e che sul traguardi di Via San Rocco vuol esseri. Entrambi saranno motivati a fare bene e chissà che non sia questo l'anno dell'inversione di tendenza: la «Coppa Messapica» con una squadra cegliese. È una utopia? Si vedrà. La gara interesseràle cittadine,e i paesi dell'Altosalento con un percorso misto che passa dalle dolci ondulazioni delle colline, alla pianura e agili strappi con pendenze accentuate. L'ultima parte su svolge su un circuito cittadino collinare, abbastanza impegnativo, di circa cinque chilometri (altimetria da 257 metri a 308 metri s.l.m.); I'itinerario, alquanto suggestivo; si snoda attraverso il borgo ottocentesco, il centro eittà e I'area residenziale e turistica delle grotte ili Montevicoli.
Articolo de La gazzetta del Mezzogiorno del 18 agosto 2012 

Prima che il tempo cancelli la Memoria


 "Prima che il tempo cancelli la Memoria"
di Antonello Laveneziana
Fonte

“Prima che il tempo cancelli la Memoria”. È questo il titolo che il geometra Pietro Maggiore ha voluto dare alla sua opera letteraria, tanto desiderata e scritta con amore, che viene presentata presso il Castello Ducale di Ceglie Messapica.

L’autore, nel mettere insieme la sua opera, composta da racconti, detti, proverbi, filastrocche, preghiere e poesie fin ora affidati alla memoria, si è avvalso della collaborazione del professor Gaetano di Thiène Scatigna Minghetti e del poeta Damiano Leo.

Per l’occasione della presentazione del volume “Prima che il tempo cancelli la memoria” l’Amministrazione Comunale di Ceglie Messapica ha, quindi, organizzato una serata culturale presso lo splendido scenario del Castello. A moderare la manifestazione: lo storico Gaetano Scatigna Minghetti, con i saluti introduttivi del Sindaco, Luigi Caroli, e gli interventi di Pietro Magno, di Marinella Canale e di Nicola Cavallo. Prevista, anche, una relazione dello scrittore Rosario Jurlaro e la lettura di alcuni brani dell’opera di Pietro Maggiore grazie alle voci narranti di Antonella Bellanova e Damiano Leo.

L’autore, che svolge la professione di geometra da oltre cinquant’anni, si è sempre distinto per il suo impegno per la promozione del bene comune, favorendo la crescita, lo sviluppo e il progresso della città di Ceglie Messapica e dei suoi abitanti. Tutti ricordano la sua creatività e le interessanti proposte di alcune opere soprattutto durante gli incarichi di consigliere e di assessore comunale.

Ed ora, a coronamento di una lunga attività sia pubblica che privata, offre a tutti questo lavoro, durato oltre cinque anni, un dono prezioso a testimonianza del suo impegno costante per il recupero della memoria.  

“Prima che il tempo trasformi la memoria in dimenticanza le meraviglie della civiltà contadina, con il rimorso di non averlo fatto prima perché molte cose sono andate perdute – ha scritto l’autore nella presentazione della sua opera – mi affretto ora a comporre una memoria di racconti, aneddoti, proverbi, filastrocche di inequivocabile bellezza.

Non ho la presunzione di essere uno scrittore – ha spiegato ancora Pietro Maggiore – ma questa raccolta è nata per la semplice registrazione di atti e fatti che ho vissuto durante la mia infanzia e soprattutto durante i primi anni della mia professione, a contatto diretto con la faticosa vita contadina, con gente semplice, umana, cordiale e sensibile”.

mercoledì 22 agosto 2012

Sapori dell'Emilia



Ci siamo chiesti nei giorni scorsi perché nel CeglieFoodFestival, tenutosi a Ceglie nelle giornate del 11-12 agosto ci fosse uno stand di prodotti non locali. Ieri è stata pubblicata sull'albo pretorio una delibera con cui si decide di ospitare, in occasione dell’appuntamento del CeglieFoodFestival, rappresentanti del Comune di Mirabello (FE) nell'ambito di un progetto di solidarietà a causa del sisma del 20-24 maggio. Costo dell'operazione 1.000,00 €. 
Clicca qui

martedì 21 agosto 2012

Prima che il tempo ...


CEGLIE MESSAPICA – BR
CASTELLO DUCALE
GIOVEDÌ 23 AGOSTO 2012 – ORE 19,30

PRESENTAZIONE LIBRO

PRIMA CHE IL TEMPO CANCELLI LA MEMORIA
DI
PIETRO MAGGIORE

MODERA:
Gaetano di Thiène SCATIGNA MINGHETTI

INTERVENGONO:
Pietro MAGNO
Marinella CASALE
Nicola CAVALLO

RELAZIONA: Rosario JURLARO

VOCI NARRANTI:
Antonella BELLANOVA
Damiano LEO

SALUTI:
Luigi CAROLI, sindaco

RINGRAZIAMENTI:
Pietro MAGGIORE, autore


lunedì 20 agosto 2012

L'ottava piaga d’Egitto


...
Il Centro Visita di Ceglie Messapica era (dico era perché oggi, purtroppo, non c’è più) uno spazio fisico che oltre  ad essere utilizzato per piccole iniziative turistiche e culturali, era un luogo attrezzato per ottenere informazioni turistiche, visitare virtualmente beni artistici e architettonici con comode postazioni P.C. (anche per persone con disabilità).

Inaugurazione Centro Visita
Il Centro Visita non era uno spazio dedicato e riservato alla sola Ceglie, ma era una opportunità, cosi come i Centri Visita degli altri Comuni, per conoscere, visitare virtualmente e valorizzare tutta l’area dei 19 Comuni aderenti al PIS 11.

Nel Comune di Ceglie Messapica, dopo le elezioni amministrative del Maggio 2010, si insedia  la nuova Amministrazione  C. & C (Ciraci-Caroli), che  per i suoi effetti distruttivi, sembra ricordare il flagello biblico dell’ottava piaga d’Egitto (l’invasione  delle cavallette).

Tra le altre cose,   smantella  completamente il Centro Visita, portando via computer, scrivanie, sedie e altre attrezzature.

Come rappresentante della precedente Amministrazione Comunale di Ceglie Messapica, negli anni scorsi, ho sostenuto e lavorato per determinare occasioni di crescita del nostro territorio e migliorare i servizi di accoglienza turistica. Ora, sento la necessità di porgere a tutti voi le mie scuse ( per loro), considerato che il mio Comune non riesce più a mantenere gli impegni assunti e non rispetta i vincoli determinati dal conseguimento di servizi ottenuti con fondi europei.
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                                                                                    Tommaso Argentiero
                                                                       Consigliere Comunale Ceglie Messapica

Garage 21


GARAGE 21 ARTE CONTEMPORANEA presenta “PRONTI VIA” a cura di Lorenzo Madaro.

Inaugurazione: giovedì 6 settembre 2012, ore 19.30, Ceglie Messapica (Brindisi), via Bottega di Nisco, 21.

Artisti in mostra: Vittorio Balsebre – movimento M.I.L.C. – Davide Pepe

Testi critici: Serena Carbone e Lorenzo Madaro
Ufficio stampa: Valeria Maglio (info: 333.40.41.074)

La mostra sarà visitabile tutti i giorni (fino al 30 settembre) dalle 19.00 alle 21.30 (info: 338.59.70.384)

GARAGE 21 ARTE CONTEMPORANEA è uno spazio che si propone di diventare laboratorio dinamico di proposte legate alle arti visive, ma non solo, in un centro “periferico”: Ceglie Messapica.

Per la mostra collettiva inaugurale si è partiti guardando a tre distinte realtà, tutte legate alla territorialità del meridione, coinvolgendo un maestro ormai storicizzato come Vittorio Balsebre (Candela, 1916), che in Puglia è giunto negli anni Sessanta e qui ha deciso di vivere; un artista che da questa terra è invece partito per confrontarsi con altre sollecitazioni, Davide Pepe (Ceglie Messapica, 1970) e un collettivo giovane che vive vicino a noi, in Calabria, proiettato su realtà differenti, anche sotto il profilo operativo: il movimento M.I.L.C., qui presentato da un testo critico di Serena Carbone.
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e le bande passarono...

Il passaggio serale in occasione delle giornate di feste di s.Rocco "indo uerte Tabaccone", ossia in via orto Nannavecchia, è stato nuovamente fruttuoso. Ahi Ceglie ha colto brani di conversazione in un gruppo di cittadini abbastanza arrabbiati. 
Che cosa è successo? Le bande ospiti della festa di s. Rocco sono trattate male secondo qualcuno del gruppo perché non sono stati rispettati alcuni criteri di accoglienza tradizionali: nessuno ha ricevuto le bande al loro arrivo, nessuno ha ospitato i direttori (due professori di conservatorio) e per ultimo è stata interrotta una tradizione dei concerti bandistici che è quella di porgere alla fine di un brano particolare (non ho capito bene quale, ma mi sembra operistico) un mazzo di fiori. In sintesi, per quello che ho capito, una pessima figura sul versante dell'ospitalità.
Ricordiamo che la tradizione bandistica nella Città di Ceglie Messapica è testimoniata già dal 1835. Infatti, da documenti in possesso dell'archivio di stato di Lecce risulta che a Ceglie Messapica ci sia stato il più antico complesso musicale della Terra d'Otranto.
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Grazie


Gruppo Teatrale Amatoriale “Maria SS. Assunta”






domenica 19 agosto 2012

Buona domenica



Domenica 19 agosto alle ore 21 in Largo Ognissanti nel centro storico di Ceglie Messapica, il Gruppo Teatrale Amatoriale “Maria SS. Assunta” presenta la quinta replica, l'ultima per Ceglie,  della commedia “U scraffaliette” di Eduardo Scarpetta trasposta in vernacolo cegliese.
La commedia rappresenta nella storia della comicità un punto di passaggio. Il personaggio di Sciociammocca, infatti, può essere considerato l'evoluzione della maschera di Pulcinella che nata nel '500 apparteneva al teatro dei "buffoni", legata ad un pubblico plebeo. Con don Felice Sciosciammocca la comicità inizia a rivolgersi ad una platea medio-borghese.
I protagonisti de “ U scraffaliette” (O scarfalietto) sono Amalia e Felice, freschi sposi, che litigano per qualsiasi banalità. Questa volta è la rottura di uno scaldino nel letto nuziale a provocare il finimondo, con convocazione di avvocati e richieste di separazione. Alle liti violente assiste Gaetano Papocchia, buffo carattere di pretendente che capita in casa della coppia per affittare un appartamento destinato alla soubrette Emma Scarciopp per la quale da tempo spasima. Da questa crisi matrimoniale scaturiscono una serie di situazioni esilaranti, comiche, al limite del grottesco fino al delirio finale all’interno del tribunale.
Il gruppo teatrale è nato tre anni fa e si è costituito quest’anno in associazione non a scopo di lucro. Pertanto tutte le esibizioni del gruppo hanno uno scopo benefico. Gli incassi degli spettacoli del 2012 sono serviti per contribuire al restauro della chiesa di San Demetrio nel centro storico di Ceglie Messapica, per aiutare l’associazione AMEGEP (Associazione Malattie Metaboliche e Genetiche Puglia) e l’Associazione Nazionale Tumori.