.

Na strende m'agghje 'ndise atturne o core / de fueche. Na u fa cchjù, ca pozze more. Da “Nu viecchju diarie d'amore” di Pietro Gatti

giovedì 23 agosto 2012

Prima che il tempo cancelli la Memoria


 "Prima che il tempo cancelli la Memoria"
di Antonello Laveneziana
Fonte

“Prima che il tempo cancelli la Memoria”. È questo il titolo che il geometra Pietro Maggiore ha voluto dare alla sua opera letteraria, tanto desiderata e scritta con amore, che viene presentata presso il Castello Ducale di Ceglie Messapica.

L’autore, nel mettere insieme la sua opera, composta da racconti, detti, proverbi, filastrocche, preghiere e poesie fin ora affidati alla memoria, si è avvalso della collaborazione del professor Gaetano di Thiène Scatigna Minghetti e del poeta Damiano Leo.

Per l’occasione della presentazione del volume “Prima che il tempo cancelli la memoria” l’Amministrazione Comunale di Ceglie Messapica ha, quindi, organizzato una serata culturale presso lo splendido scenario del Castello. A moderare la manifestazione: lo storico Gaetano Scatigna Minghetti, con i saluti introduttivi del Sindaco, Luigi Caroli, e gli interventi di Pietro Magno, di Marinella Canale e di Nicola Cavallo. Prevista, anche, una relazione dello scrittore Rosario Jurlaro e la lettura di alcuni brani dell’opera di Pietro Maggiore grazie alle voci narranti di Antonella Bellanova e Damiano Leo.

L’autore, che svolge la professione di geometra da oltre cinquant’anni, si è sempre distinto per il suo impegno per la promozione del bene comune, favorendo la crescita, lo sviluppo e il progresso della città di Ceglie Messapica e dei suoi abitanti. Tutti ricordano la sua creatività e le interessanti proposte di alcune opere soprattutto durante gli incarichi di consigliere e di assessore comunale.

Ed ora, a coronamento di una lunga attività sia pubblica che privata, offre a tutti questo lavoro, durato oltre cinque anni, un dono prezioso a testimonianza del suo impegno costante per il recupero della memoria.  

“Prima che il tempo trasformi la memoria in dimenticanza le meraviglie della civiltà contadina, con il rimorso di non averlo fatto prima perché molte cose sono andate perdute – ha scritto l’autore nella presentazione della sua opera – mi affretto ora a comporre una memoria di racconti, aneddoti, proverbi, filastrocche di inequivocabile bellezza.

Non ho la presunzione di essere uno scrittore – ha spiegato ancora Pietro Maggiore – ma questa raccolta è nata per la semplice registrazione di atti e fatti che ho vissuto durante la mia infanzia e soprattutto durante i primi anni della mia professione, a contatto diretto con la faticosa vita contadina, con gente semplice, umana, cordiale e sensibile”.