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Na strende m'agghje 'ndise atturne o core / de fueche. Na u fa cchjù, ca pozze more. Da “Nu viecchju diarie d'amore” di Pietro Gatti

giovedì 27 maggio 2010

Teatro, teatro

Centro socio ricreativo anziani Ceglie MIL CENTRO  SOCIO - RICREATIVO  ANZIANI Di CEGLIE  MESSAPICA
presenta una nuova commedia in vernacolo.


A FISSARIJ
Commedia in vernacolo
arrangiata da Maria Conte

SABATO 29 MAGGIO 2010 - ORE 20.30



PERSONAGGI E INTERPRETI:


RONZ’       : il padre                              - LUCA ARGENTIERO
TERESIN’  : la madre                           - MARIA GALLONE
NORIN’      : la figlia                              - FONTANA LEUZZI
PAULUCC’ : il fidanzato della figlia       - FRANCESCO PINTO
MARTIN’    : l’orologiaio                        - STEFANO VENZA
MIMINODD’: moglie di Martin’              - ANNA SUMA
FILISC’       : fornaio vicino di casa       - PIETRO URSO
ANDONIE  : un amico                           - ANTONIO CHIRULLI
DON CARMELO : il parroco                 - ORONZO SANTORO
COMASIA  : vicina di casa                    - DOMENICA CIRACI’
IANGL’       : un amico                           - ORONZO DE FAZIO
FILUMEN’  : un’amica                           - ROSA CAVALLO
TITIN’         : vicina di casa                    - ANGELA SISTO
 



REGIA :  MARIA CONTE
SUGGERITORE DI SCENA :  MIMMO TURRISI
MUSICA :  ROCCO VENZA
ADDETTI AL SIPARIO :  GIOVANNA CALIANDRO,PINA LEUZZI

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CADE ANCORA UNA VOLTA

 



Torna a grande richiesta " Cungett' è Cadut' "
domenica 30 maggio alle ore 20 
salone parrocchiale della Chiesa Madre.

 



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TEATRO N.3

Due anni di propaganda del sorriso e del "va tutto bene" del governo sconfessati in questi giorni. Con la "manovra correttiva" Tremonti dice che: 1) la crisi c’era e c’è tutt’ora, 2) non ne siamo usciti "meglio degli altri" ma siamo, se non peggio, come tutti gli altri, 3) c’è bisogno di altre entrate, palesi od occulte non ha importanza, che si chiamano comunque tasse, 4) il "ridurremo le tasse" era solo una promessa da marinaio, 5) la sinistra "disfattista e pessimista" aveva ragione.
Berlusconi: «Nessuna macelleria sociale». Leggi su Tribuna Libera.