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Na strende m'agghje 'ndise atturne o core / de fueche. Na u fa cchjù, ca pozze more. Da “Nu viecchju diarie d'amore” di Pietro Gatti

lunedì 13 settembre 2010

La città di Brindisi nel regno delle due Sicilie.


La città di BrindisiLa definizione di una storia « umana » è stata data, mezzo secolo fa, da Marc Bloch e Lucien Febvre. Ma questa storia umana è la storia dell’uomo o la storia degli uomini? A questa domanda Lucien Febvre ha risposto: « L’uomo, misura della storia, sua unica misura. Più ancora, la sua ragione di essere ». Ma anche: « Gli uomini, soli oggetti della storia — di una storia che non s’interessa a non so quale uomo astratto, eterno, in fondo immutabile e in perpetuo identico a se stesso — gli uomini colti sempre nel quadro delle società di cui sono membri. Gli uomini membri di queste società in un’epoca ben determinata del loro sviluppo — gli uomini dotati di funzioni molteplici, di attività diverse, di preoccupazioni e attitudini varie, che tutte si mescolano fra loro, si urtano, si contraddicono, finendo per concludere una pace di compromesso, un modus vivendi che si chiama la Vita »

Cataldo Caliandro ne “La città di Brindisi nel Regno delle Due Sicilie” si occupa degli uomini che hanno abitato la suddetta città nel XIX° secolo considerandone le sue condizioni economiche e sociali avvalendosi di fonti storiche originali come i manoscritti dell’epoca, in particolare dei verbali di riunione del Consiglio del decurionato, organo decisionale locale dell'epoca corrispondente all’attuale consiglio comunale, e rileggendo le opere di studiosi locali e stranieri. Lo studio si sviluppa esaminando la popolazione e il suo territorio, la città e il porto, igiene e sanità, agricoltura, allevamento, commercio, manifatture, ecc. Storia della città di Brindisi, ricca di curiosità, ma anche storia di tutto il suo territorio e quindi anche di Ceglie Messapica che viene citata più volte.

"La giornata di lavoro di un contadino nel regno in media era pagata 15-20 grana; quella degli operai generici 20-40 grana; 50 per gli operai specializzati; 80 grani per un maestro d’opera; a questi importi veniva aggiunto un soprassoldo di ca. 15 grana per il vitto; lo stipendio di un impiegato statale era di ca. 15 ducati al mese; un tenente di fanteria percepiva 23 ducati al mese; un colonnello ca. 100 ducati.
Un rotolo di pane (l’unità di peso era il cantaro o cantaio ed equivaleva ad 89,10 kg., il rotolo che ne era la centesima parte, equivaleva a 890 g.) costava in media in quell’epoca 6 grana; un rotolo di maccheroni in media 8 grana; di carne bovina in media 16 grana; un litro di vino 3 grana in media; 3 pizze costavano 2 grana; l’unità di misura dei liquidi era la caraffa pari a 0,727 litri."



Cataldo Caliandro, laureatosi dottore magistrale in Economia della Aziende di Credito presso la Facoltà di Economia dell’Università del Salento di Lecce con tesi in Storia Economica, è anche autore di tre opere di divulgazione scientifica: L’enigma dell’economia, La matematica per l’economia e l’Economia per le aziende (le ultime due sotto forma di dispense universitarie distribuite a professori, studenti e studiosi della materia).
Dopo circa tre decenni di carriera alle dipendenze di un istituto di credito ed una collaborazione con la Facoltà di Economia dell’Università di Lecce nell’ambito degli studi di Storia Economica, ha indirizzato il suo interesse sempre più verso gli studi storici.
E attualmente impegnato, in stretta collaborazione con la Soprintendenza Archivistica del Molise, nel lavoro di raccolta docurnentale per la stesura di un’opera completa riguardante il magistero di S.E. Mons. Rocco Caliandro, vescovo di Termoli nei primi decenni del secolo scorso.
Nell’ambito di queste ricerche storiche, ha potuto accedere, con lettera commendatizia rilasciatagli dall’Università di Lecce, anche alla consultazione di documenti presso l’Archivio Segreto Vaticano.
La presente opera è parte della sua tesi di laurea.



PROGETTO SPELEOLOGICA CEGLIE                                                        


Nell'ambito del "Progetto speleologica Ceglie", corso di formazione propedeutica con visite guidate dei siti carsici del territorio cegliese, a cura dell'Associazione noprofit "Speleocem", si è svolto ieri il secondo incontro previsto. Il geologo Francesca Cavallo nel suo intervento ha relazionato su due argomenti: conoscenza del territorio e conformazione e formazione delle grotte. Vito Amico, responsabile Speleocem, si è occupato della parte tecnica riguardante l'esplorazione delle grotte: conoscenza delle corde, dei nodi, imbracatura di sicurezza per la discesa e risalita ed elmetto con luce. L'appuntamento per un altro incontro è per domenica prossima.