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Na strende m'agghje 'ndise atturne o core / de fueche. Na u fa cchjù, ca pozze more. Da “Nu viecchju diarie d'amore” di Pietro Gatti

sabato 20 novembre 2010

Buona domenica


Sabato

Ore 18.30 Palestra Scuola Media Leonardo da Vinci
N.P. CEGLIE - MATERDOMINI
Pallavolo Serie D Maschile - Gir. B

Ore 18.30 Palazzetto dello sport
CEGLIE - MASSAFRA
Pallavolo Serie C Femminile - Gir. B


Ore 21.00 Cena
Info qui.

Domenica

Ore 10.00 - 12.30 Galleria d'Arte Moderna Emilio Notte
Info qui.

Ore 13.00 Pranzo
Info qui.

Ore 15.00 Passeggiata nel centro storico

Ore 21.00 Cena
Info qui.

Ore 22.00 "ART CAFE" Wine Bar
 
Djangology Trio
 Pasquale SUMA chitarra, Michele BIANCOFIORE chitarra e Vito BELLANOVA contrabbasso.

 
Farmacia di turno
Farmacia Ricci Francesco
Corso Garibaldi, 18
Telefono: 0831-377118


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E' pronta
Non si può dire che gli installatori non sappiano fare il loro lavoro: installare le antenne in estate, in prossimità delle ferie d'agosto, quando le scuole sono chiuse e soprattutto velocemente, lavorando anche quando il sole è tramontato.

D'in su la vetta della torre antica,
passero solitario, alla campagna
cantando vai finché non more il giorno;
ed erra l'armonia per questa valle.

Sigh...






Foto "Notiziario di Stefano Menga 


Credo che il cittadino voglia essere rassicurato dalla politica sulla gestione antenne.È vero che non c’è obbligo, ma l’amministrazione ha facoltà per fare un Piano di Localizzazione Comunale (PLC) come richiesto dalla legge nazionale e regionale. Perché allora non lo si fa, si guadagnerebbe in consensi. Che le antenne si collochino fuori dalle centro abitato per ovviare ai problemi con annessi e connessi. Non credo che al di fuori dal centro urbano non vi siano terreni di interesse particolare per i gestori di telefonia. Oggi, con questo incremento di antenne selvagge, si penalizza la qualità della vita, viene a mancare il buonsenso nel salvaguardare la salute fisica e mentale, la responsabilità è ampiamente politica, ma anche dell’indifferenza della popolazione. Credo che per sensibilizzare l’opinione pubblica basti che la “gramigna” nasca anche nel proprio orto perché l’altro possa darti una mano nell’ espiantare infestante erba, questo ineludibile atteggiamento è perché si pensa al proprio. Solo quando ci tocca ciò che ci appartiene si è disposti a difendere i nostri diritti, quando si è lesi in prima persona si è disposti a lottare; ma non si è disposti a lottare per lo stesso diritto quando a pochi metri c’è la stessa violazione. Oggi pochi lottano per il diritto alla salute, per la qualità nel vivere con serenità la vita. Oggi nella zona centrale germoglia la terza antenna (per quel che ne so), è stata posizionata nel silenzio, in tutta fretta, ma non è sfuggita agli occhi attenti del vicinato, che si è ribellato. Ora c’è più condivisione e adesione tra i cittadini per affrontare il problema. Con oggettività non è tutta la cittadinanza. La città di Ceglie non prende coscienza, non si mobilizza, solo i pochi interessati si oppongono, forse non interessano a nessuno i danni collaterali delle radiazioni che invisibili invadono le nostre case, forse qualcuno attende che la “gramigna” cresca nel loro orticello. Questa poca reazione da parte dei miei compaesani mi rammarica; i presupposti ci sono, ma non c’è l’attenzione, l’impegno, né volontà di prendere consapevolezza della problematica, del disagio che crea a gran parte delle persone. O i tanti sperano che i pochi possano mettere a frutto le lamentele, perché sono solo lagnanze. Per protestare bisogna essere compatti, per avere risultati e non essere refrattari o pigri nell’attendere che altri facciano mettendo del suo, nulla è dovuto e tutto si può conquistare. Alle autorità faccio appello di considerare l’ipotesi di fare il Piano di Locazione, di non sottovalutare gli eventi perché domani io non mi alzi con l’idea di far posizionare l’antenna sul mio tetto, vista la ristrettezza economica che c’è oggigiorno. Quest’ultimo pensiero vuole essere una battuta per sensibilizzare, per provocare e perché in futuro il politico non trovi dissenso da parte dei votanti. Girarsi oggi dall’altra parte significa scoprire domani la propria debolezza.
 Antonio Conserva