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Na strende m'agghje 'ndise atturne o core / de fueche. Na u fa cchjù, ca pozze more. Da “Nu viecchju diarie d'amore” di Pietro Gatti

mercoledì 2 marzo 2011

Rachel


RachelIl sonno della ragione genera mostri. E’ quello che accade un po’ a noi tutti durante la fase del sonno chiamata sogno. Accade “ che la parte più istintiva e apparentemente meno razionale del cervello ha modo di scatenarsi, generando una grande catena di immagini e situazioni fantastiche, spesso assai improbabili e sconnesse dal punto di vista della ragione che governa normalmente il nostro pensare e il nostro agire durante la fase di veglia, cioè quando siamo svegli.”
Un sogno e naturalmente delle buone letture sono alla base dell’ultima fatica letteraria di Domenico Barletta, “una storia fantastica dal sapore gotico dark”. Una storia “Rachel. Favola d’amore e di terrore” che è l’incontro/scontro di due culture quella cristiana e quella ebraica, un viaggio nella parte buia di esse o nel buio della nostra mente. Libro gradevole, ben documentato che scorre veloce nella lettura e che offre ai lettori la possibilità di vivere le pulsioni primordiali, eros e thanatos, con delle chicche storiche, fra le altre, che riguardano una città a noi vicina.
Buona lettura.

“La mente è un grosso mistero, al pari dell’universo infinito, dei pianeti sconosciuti e dell’Aldilà. Misteri che, nonostante i nostri sforzi ed il nostro gran riflettere, non riusciremo mai a svelare veramente e completamente.”

Domenico Barletta, ךתל Rachel. Favola d’amore e di terrore, Artebaria edizioni, 2010.