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Na strende m'agghje 'ndise atturne o core / de fueche. Na u fa cchjù, ca pozze more. Da “Nu viecchju diarie d'amore” di Pietro Gatti

giovedì 24 marzo 2011

Umanesimo della Pietra


Il numero unico di Riflessioni-Umanesimo della Pietra, da pochi giorni a disposizione dei lettori, contiene due articoli su Ceglie Messapica.
Continua lo studio del prof. Cosimo Francesco Palmisano del catasto del 1603 di Ceglie del Gaudo, occupandosi nella sesta parte dei bonatenenti di Martina. Il catasto del 1603 fu compilato per fuochi, cioè per singoli nuclei familiari, in cui sono attestati nome, cognome, età, mestiere del capofamiglia e degli altri componenti il nucleo; di seguito compare l'eventuale importo della tassa di testatico, calcolata in onze. Venivano elencati in successione i beni immobili, case e fondi, con i pesi censuari di cui, eventualmente, erano gravati; i capi di bestiame posseduti e la situazione debitoria e creditizia.
Olga Sarcinella si occupa della cripta di san Michele.

il catasto di ceglie del gaudo del 1603 i bonatenenti di martina
COSIMO FRANCESCO PALMISANO

Premessa
UdP 2010In questo trentatreesimo numero dell'annuario Riflessioni-Umanesimo della Pietra, del catasto antico di Ceglie del Gaudo' privilegio le numerose schede intestate ai bonatenenti de Martina che possedeno beni ... in territorio di Ceglie, come contributo alle manifestazioni promosse per ricordare il settimo centenario del riconoscimento istituzionale del Casale della Franca Martina (1310-12 agosto-2010) con privilegio emanato da Napoli dal principe di Taranto Filippo I d'Angiò (1294-1331).
Il vasto territorio di Martina fu disegnato, sebbene in seguito notevolmente decurtato nella parte nord-orientale, con privilegio del 15 aprile 1359 dal principe di Taranto Roberto d'Angiò (1343-1364), figlio di Filippo I.
In questo documento la delimitazione con l'antica terra di Ceglie toccava i seguenti limiti: ... ad Speclam vulgo nuncupatam delli Lupi, et ab inde versus boream de nostro territorio circa, et iuxta territorium terrae nostrae Cilii ... discurrat ... ad Speclam Sancti Martini juxta Sarlum; et a dicta specla ad Padulem dictam Proceliani...
Dei quattro toponimi citati tre sono sicuramente identificabili: Specchia delli Lupi con la Specchia di Facciasquata, antico trifinio tra Ceglie, Taranto e Oria; Sarlo con l'attuale Contrada Fogge di Sauro; la Padula di Proceliano, già termine confinario tra Ceglie e Ostuni nel XII secolo, è l'odierna Contrada Recupero, così ridenominata da un monopolitano commorante in Martina, Giulio Recupero (1744-1799), possessore della Masseria di Pruscigliano in luoco detto Monte d'Oro in territorio di Ceglie.


la cripta di san michele in agro di ceglie messapica
OLGA SARCINELLA

Premessa
UdP 2009Questo contributo sulla Cripta di San Michele in territorio di Ceglie Messapica s'inserisce nel più vasto ambito di ricerca sulle chiese-cripte bizantine del Sud Italia, che, a partire dalla seconda metà del XIX secolo, sono state e sono tuttora oggetto di attente e qualificate ricerche da parte di eminenti studiosi, ai quali va riconosciuto il merito di aver costantemente inverato l'argomento.
L'ultimo orientamento nello studio delle chiese-cripte e degli insediamenti rupestri circostanti ha, infatti, determinato non solo un radicale cambiamento dello schema interpretativo generale ma, anche, un mutamento delle metodologie d'indagine.
Nel corso del Convegno di Studi Speleologici, tenutosi a Frasassi dal 29 ottobre al 1° novembre 2004, sono stati presentati gli esiti di una puntuale analisi speleologica sulla Cripta di San Michele, il che ha permesso un utile e interessante raffronto fra questa grotta cultuale e altre simili, rilevate in ambito italiano e internazionale.