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Na strende m'agghje 'ndise atturne o core / de fueche. Na u fa cchjù, ca pozze more. Da “Nu viecchju diarie d'amore” di Pietro Gatti

martedì 26 aprile 2011

L'ultima polemica nella blogosfera cegliese

Risurrezione 
Angelo Ciciriello

La Chiesa cerca di condurci alla sua comprensione, traducendo questo avvenimento misterioso nel linguaggio dei simboli, nei quali possiamo contemplare questo evento sconvolgente.
La Risurrezione è un emozione di luce, è trasparenza visiva ed emozionale.
L'impronta dissennata dell'uomo sulla carne del Figlio di Dio, si liquefa in questa luce,l'assorbe, la lascia sospesa nell'aria preda di eventi naturali nello sconforto dei vinti.

Dalla morte oscura si passa alla luce della Risurrezione, tutto diventa più chiaro e trasparente, in un lasso di tempo, un vuoto sepolcrale, dove si arresta la pura ragione per entrare nella dimensione del soprannaturale, del divino.
Il black-out annunciato, cioè la morte prematura per mano degli uomini e la successiva Risurrezione, lascia libera la mente e l'anima; rendendole entrambe materia trasparente e ricettiva,e che, via via assumeranno dentro di se, definendoli, i contorni del nuovo corpo di Cristo che si fa Figlio di Dio. Un vuoto trasparente che si riempie di fede: croce e Risurrezione diventano così inseparabili.
Questa trasparenza che assume dentro di se ogni cosa, contiene in verità i tre simboli pasquali: la luce, l'acqua e il canto-l'alleluia, In questa superficie possiamo specchiarci dentro, naufragare nel mare invisibile,possiamo perfino attraversalo con lo sguardo e vedere oltre. Nell'invisibile troviamo il messaggio d'amore, il dono della Risurrezione, la speranza che l'uomo si ritrovi in Dio.

l'autore

L'antefatto
Dal blog de "Il Diavoletto"

cari blogghettari  o blogghettisti,
 (non so come vi sentite più in agio), mi conoscete, ci conosciamo. Premetto che è solo per la mia innata curiosità che mi affaccio al vostro mondo di paparazzi(moderno,premoderno,a volte decisamente poco interessante),per capire le ragioni di un comportamento che sa di ostracismo(non so quanto voluto e consapevole), che pur con tutta la mia buona volontà, non riesco in questa occasione a comprendere.
 Non pretendo che di arte ne mastichiate qualcosa, ma la notizia la volete almeno dare?Quotidiano e la Gazzetta hanno pubblicato ma perchè uno che fosse uno di voi , come fate di solito leggendo i giornali, non si è mosso a curiosità per far vedere anche agli altri cosa era stato prodotto in quella Chiesa?
 E che la cosa fosse importante non è perchè l'autore fosse Angelo Ciciriello, quanto semplicemente il fatto che la Chiesa di S.Rocco, nella splendida persona del parrocoDon Angelo Principalli e della comunità che lo circonda, ha ritenuto offrire uno spazio per ospitare un'opera d'arte moderna che con i venti positivi di un ritorno alla tradizione (niente più ye-ye e altre cose moderniste post-conciliari) avevavo poco a che fare, soprattutto in occasione di un grande evento come la Pasqua.
 Un mio piccolo contributo, particolare, di cuore.
 Ora l'opera potrà non piacere, ma perchè avete occultato la notizia? Voi che una pisciata di cane sul lampione pubblico la trasformate in notizia, che poi tale non è, replicandola all'infinito e rimbalzandola tra voi fino a quando qualcuno si scandalizzi?
Cronache e cronachette è andato sul dotto con Caravaggio, Tribuna libera si è accontentato di una stampa presa da internet,, tu Diavoletto sempre a caccia di barzellette(anche sulla Pasqua?!) con toni sempre e solo anticattolici e antiberlusconiani,Ahiceglie con un disegno del mio caro amico antonio, il maestro delle Mieradici una stampa e una poesia...va tutto bene, ma perchè da sensibili blogger quali siete, non avete voluto riportare come avete sempre fatto tutte le altre volte con simili eventi e anche con altre amenità?
 O meglio, come fate sempre quando prendete le notizie dai giornali, commentandole.
 Ma non per me, tranquilli, avrò altre occasioni anche fuori da questo paese, ma solo per tenere una linea di condotta univoca e sempre a scanso di dubbi sui modi di fare notizia.
 Qualcuno grida al regime sempre e comunque, ma non è che sotto sotto, vi piace spadroneggiare scegliendo notizie e altre no perchè così conviene?
 Una cosa abbastanza strana non trovate?
 E' un silenzio imperdonabile che posso giustificare a chi campa d'invidia e di ignoranza non chi ha scelto anche di fare della notizia o un suo divertissement o un lavoro serio. Qualcuno la chiama pomposamente deontologia professionale.
 Con tutta la mia stima e con la disistima che potete immaginare.
angelo ciciriello
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