.

Na strende m'agghje 'ndise atturne o core / de fueche. Na u fa cchjù, ca pozze more. Da “Nu viecchju diarie d'amore” di Pietro Gatti

venerdì 22 aprile 2011

TEATRI DEL PRESENTE

TEATRI DEL PRESENTE II° Edizione
29 Aprile/13 Maggio 2011
Teatro Comunale di Ceglie Messapica

ingresso 8 euro – ridotto 4 per ragazzi da 14 a 19 anni
abbonamento a tutte le serate 15 euro
spettacoli consigliati per il pubblico adulto


Venerdì 29 Aprile 2011 - h 21
Roberto Anglisani
GIUNGLA
di R. Anglisani e M. Maglietta
con Roberto Anglisani

regia Maria Maglietta
musiche Mirto Baliani
(durata 70 min.)


E’ una sera d’autunno, piove, la stazione centrale di Milano è piena di pendolari che tornano a casa dal lavoro. In mezzo alla folla, come se fossero invisibili si muovono otto… dieci ragazzini stranieri di età diverse. Sono guidati da un uomo con un lungo cappotto, una finta pelliccia di tigre, è Sherekhan il trafficante di bambini. Mentre il gruppo si dirige verso l’uscita uno dei ragazzi scappa nei sotterranei della stazione, si chiama Muli e non vuole più essere costretto sotto la minaccia delle botte a rubare e a mendicare per Sherekhan.
 


SABATO 30 Aprile 2011 – h 21
Teatro dell'Est
IL ROMANZO DI FLAMENCA
voce narrante Nicola Zucchi

disegni Francesca Delle Grottaglie
musica in scena Ferdinando Filomeno
(durata 30 min.)

E' una improvvisazione per violoncellista, disegnatrice e voce narrante. In un’epoca sommersa di parole inutili si racconta una storia d’amore lenta, precisa, ironica, astuta, dove ogni singola parola è necessaria e detta rischiando la vita. Ma non dovrebbe essere così per ogni cosa d’amore?

a seguire

Raffaella Giancipoli
RITA
di e con: Raffaella T. Giancipoli

assistente alla regia: Bruno Soriato
disegno luci: Tea Primiterra
con il sostegno di:
Associazione Tra il Dire e il Fare e Compagnia La Luna nel Letto
(durata 40 min.)

Ci sono storie che è meglio scordare, fatti che non bisogna mai pronunciare. Poi un giorno il passato bussa alla porta e senza aspettare d'essere invitato invade il presente. Allora Rita chiude gli occhi e si abbandona ai ricordi rimasti impigliati in un capello bianco, tra i solchi delle mani rugose, in una piega dell'abito buono. Fino a cadere più giù della Rita che ha sempre conosciuto, davanti alla porta dei suoi incubi. Aprire gli occhi diventa necessario, necessario e doloroso. E in alcuni momenti quel dolore è ancora così vivo, che Rita non ha altro modo di dirlo se non nella lingua madre del suo corpo. A tratti le mani, la bocca, i piedi, tutto parla in dialetto. La lingua della terra che l'ha generata. E allora finalmente può aprire gli occhi e guardare in faccia il passato, quello vero. Occhi negli occhi.

VENERDI' 13 Maggio 2011 – h 21
Babelia&C
REPORTAGE CHERNOBYL
L’atomo e la vanga. La scienza e la terra.
con Roberta Biagiarelli
e con la partecipazione straordinaria in video di Roberto Herlizka
di Roberta Biagiarelli e Simona Gonella

regia Simona Gonella
regia video e realizzazione Giacomo Verde
disegno luci Virginia Manoni, Giovanni Garbo

 
testimonianze tratte da “Preghiera per Chernobyl” di Svetlana Aleksievic edizioni e/o.
Chernobyl è una storia dimenticata. Del destino delle persone che hanno vissuto e subito le conseguenze dell’incidente si sa molto poco. Eppure Chernobyl è una perfetta metafora del mondo che ci circonda, del rapporto spesso perverso che abbiamo con la tecnologia, della disinformazione di cui siamo vittime rispetto ai grandi disastri ambientali, del rapporto bulimico che stringe le società occidentali con l’energia. Ne consumiamo sempre di più, per il soddisfacimento di quelli che riteniamo essere i nostri bisogni inalienabili, trascurando spesso l’impatto che questi hanno sullo stato di salute del pianeta. Ma Chernobyl è soprattutto la lucida realtà del rapporto antico tra l’uomo e la scienza o, per dirla con le parole di uno dei testimoni della tragedia: tra l’atomo e la vanga.

a seguire

incontro con il Comitato referendario "Vota Si per fermare il nucleare"