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Na strende m'agghje 'ndise atturne o core / de fueche. Na u fa cchjù, ca pozze more. Da “Nu viecchju diarie d'amore” di Pietro Gatti

venerdì 20 gennaio 2012

Il rigassificatore di Brindisi

Perchè il rigassificatore a Brindisi è pericoloso:

Massa Carrara Trentamila persone al freddo, chiuse le scuole in molti paesi
Esplosione sul metanodotto Dieci feriti, crollano le case
Quattro gravi. Bosco incendiato. Cratere di 25 metri


L’errore umano, della cui imprevedibilità, ovviamente, nessuno tiene mai conto, è la causa di questo incidente.


È apparsa, poi scomparsa o quanto meno relegata a fatti di cronaca locale, una notizia pubblicata sui giornali on line: a Tresana, in provincia di Massa Carrara, un incidente avvenuto su un metanodotto ha provocato un’esplosione e un grosso incendio. Per un raggio di 400 metri è stato il caos: un bosco parzialmente bruciato, auto distrutte, case sventrate e una decina di feriti di cui, quattro di questi, versano in gravi condizioni.
E’ accaduto durante alcuni lavori di manutenzione lungo un metanodotto della rete Snam, una scintilla ha causato l’esplosione, provocando un cratere largo venticinque metri e profondo otto, e il successivo incendio con fiamme alte sino a 200 metri.
L’errore umano, della cui imprevedibilità, ovviamente, nessuno tiene mai conto, è la causa di questo incidente.
E’ inevitabile, spontaneo dover fare un collegamento con quanto accaduto in Toscana e il rigassificatore che si intenderebbe costruire a Capobianco nella pancia della città di Brindisi e all’imbocco del suo porto: il composto in questione, riportato allo stato gassoso, pronto per essere immesso nella rete in enorme quantità è lo stesso, il “sicuro” metano.

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO:
Italia Nostra, Legambiente, WWF Brindisi, Fondazione “Dott. Antonio Di Giulio”, Fondazione “Prof. Franco Rubino”, A.I.C.S., ARCI, ACLI Ambiente, Forum ambiente salute e sviluppo, Medicina Democratica, Salute Pubblica, Lipu, Comitato per la Tutela dell’Ambiente e della Salute del Cittadino, Comitato cittadino “Mo’ Basta!”, Comitato Brindisi Porta d’Oriente.