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Na strende m'agghje 'ndise atturne o core / de fueche. Na u fa cchjù, ca pozze more. Da “Nu viecchju diarie d'amore” di Pietro Gatti

martedì 5 giugno 2012

Morire di Petrolchimico

La diagnosi di angiosarcoma epatico a carico di Vincenzo di Totaro ha riaperto un caso chiuso quattro anni fa. I magistrati avevano archiviato l'indagine per l'indimostrabilità del nesso causale fra esposizione a Cvm (cloruro di vinile monomero) e Pvc (polivinilcloruro) e insorgenza della malattia. Ma l'unico tumore in grado di dimostrare quel collegamento è proprio quello che ha ucciso l'operaio brindisino.
Due le indagini aperte sui veleni del Petrolchimico Enichem. Casson chiede al tribunale di Venezia la condanna a 185 anni di carcere dei colletti bianchi finiti sul banco degli imputati. A Brindisi De Nozza dichiara la resa e chiede l'archiviazione. Ma le conclusioni in antitesi si fondano sulla stessa letteratura scientifica.
''Così il cloro mi ha ucciso lentamente''
Vincenzo di Totaro si è spento il 9 aprile 2012. In questa intervista esclusiva, registrata qualche mese prima della sua morte, racconta il suo lavoro al settore scarico del Petrolchimico di Brindisi. E dice: "All'ospedale di Genova i medici mi hanno detto che tutti i miei problemi dipendevano dal Cvm. Sono tornato a Brindisi e ho detto a tutti che il vinile si succhia il pancreas. Ma la gente non ha fatto nulla. Aveva paura di perdere il posto. E così moriva"
di Sonia Gioia
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