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Na strende m'agghje 'ndise atturne o core / de fueche. Na u fa cchjù, ca pozze more. Da “Nu viecchju diarie d'amore” di Pietro Gatti

martedì 14 agosto 2012

L'ingenuo

Le tv locali vivono con la pubblicità, con il contributo dello Stato, con i proventi delle amministrazioni che acquistano gli spazi per le manifestazioni, come il comune di Ceglie Messapica (chissà se sullo schermo c'era scritto informazione pubblicitaria) e qualcuna con il contributo dei consiglieri regionali che pagano, con soldi pubblici, interviste e ospitate.
Tanto per cambiare, basta pagare.
Chissà cosa succede in RAI?