.

Na strende m'agghje 'ndise atturne o core / de fueche. Na u fa cchjù, ca pozze more. Da “Nu viecchju diarie d'amore” di Pietro Gatti

mercoledì 13 marzo 2013

La principessa sul pisello



Il Posto delle Favole
La principessa sul pisello
Storia di una falsa principessa e di un principe rockettaro
Domenica 17 marzo ore 17.30

testo e regia di Lucia Zotti con Monica Contini, Deianira Dragone, Nicola Masciullo
oggetti di scena e maschere Lisa Serio
musiche originali di Nicola Masciullo
costumi Lisa Serio e Monica Contini


Il principe, protetto, nutrito e coccolato, è cresciuto in un castello, lontano dalla realtà. Non conosce rinunce e privazioni, tutto gli è dato senza desiderio. L'unico suo passatempo, suonare la chitarra, gli allontana la noia, padrona della sua vita. Sogna una donna molto diversa da quelle che la regina madre gli propone: "Bella senza l'arroganza della bellezza, nobile senza l'arroganza della nobiltà pietosa senza l'arroganza della pietà".
Ma dove trovarla? Sarà proprio la regina madre che spingerà il figlio ad intraprendere quel viaggio che gli permetterà di scoprire la vita reale, fuori dal castello.
 In viaggio, incontri ed avventure, a volte pericolosi, compiranno la sua trasformazione favorendo l'incontro con la donna dei suoi sogni.
Il principe ha dunque trovato la compagna ideale che, però, non è una principessa di casa reale. Presentandola comunque alla regina madre come tale, la ragazza verrà sottoposta alla fatidica prova del pisello. 
E' stato per noi appassionante e stimolante affrontare questa fiaba; ci siamo impegnati per dare risalto a due valori che ci stanno particolarmente a cuore: 
il Femminile, nella capacità della ragazza di accoglimento, sensibilità e intelligenza e il Maschile nel desiderio del ragazzo di crescere in autonomia aprendo il suo cuore all'ascolto.

Lo spettacolo attraversa il mondo magico della fiaba tradizionale fra principi e regine, troni sontuosi e  candelabri, servitori e valzer di Strauss. 
Ma si svolge anche sul nastro d'asfalto durante un viaggio in autostop, con avventure metropolitane e musica rock, fra cui una gara canora con presentatori e cantanti, fan e applausi.
Il linguaggio semplice e privo di logica della fiaba, in cui schemi e processi razionali, abitudini e convenzioni sociali, sono sospesi, invia segnali di vario tipo, che ciascun spettatore, bambino o adulto, coglie secondo la propria capacità e qualità di comprensione e di bisogno. I piccoli imparano a coltivare speranze di superamento delle loro piccole prove, e gli adulti, alla ricerca di una via interiore autentica, ad integrare in sé le parti contrapposte e scisse.