dalle ore 10.00-13.00 Centro Documentazione Archeologica
Info qui.
dalle ore 10.30-12.30 Galleria d'Arte Moderna Emilio Notte
Info qui.
dalle ore 18.00-22.00 Piazza Sant’ Antonio
Mercatino Settimanale
ore 19.00 - 23.00 Piazza Vecchia
Ceglie incontra...esperienze di gusto e cultura a passeggio per l’Italia a cura dell’Ass.ne Santa Elisabetta
ore 21.00 Parrocchia Maria Immacolata
4^ Rassegna di Teatro in Vernacolo
“I Nipoti del Sindaco” A cura della Compagnia Teatrale “Nunzia Stoppa”
Edicole di turno
Piazza S. Antonio
Via Roma
Via Mercadante
Via S. Lorenzo

Farmacia Conte Giuseppe
Via Martina Franca
Telefono: 0831-377084

Distributori carburanti
AGIP L.go Amendola
--------------------------------------------------------
Ricevo e pubblico volentieri "una sorta di diario con pensieri in libera uscita".
L'ULTIMA CORSA
Seconda parte
Cercò lo sguardo del dottore per qualcosa che assomigliasse ad una stretta di mano, un abbraccio, una occhiata d'intesa, invano. Strinse forte i braccioli della sedia tenendo a freno un moto di stizza, soffocando un gesto liberatorio della sostanza di un grido o una alzata improvvisa dalla sedia e fuggire via senza voltarsi indietro incurante di un eventuale richiamo del medico. Cercò di controllarsi e a stento riuscì a far uscir fuori dal petto il solito saluto appena ascoltato dai muri mentre un "avanti un altro" lo accompagnò alla porta che si spalancò senza il suo aiuto. La sala d'attesa non ebbe sussulti al suo rientro e tanti amici lo accolsero con un "ciao rocco" senza attenzioni particolari. Si conoscevano tutti e nelle altre occasioni si era lanciato a stringere mani nonostante la lontananza fosse durata appena qualche giorno. Non avevano molte cose da dirsi e lo scambiarsi quattro chiacchiere quella mattina non avrebbe avuto alcun senso perchè la testa era altrove. Poi, non avrebbero aggiunto altri particolari all'agenda dei loro malanni o della loro cura, motivo in più per guadagnare la porta d'uscita senza perdere il suo tempo e privarne altri. del loro.
Un
gesto della testa e un mezzo sorriso sembrò accontentare tutti e Rocco si
risparmiò i soliti commenti alle spalle che non erano mai cattivi, li conosceva
bene, ma parole in libertà per ingannare ancora la sala d'attesa e scambiarsi
nel silenzio solo il fiato di circostanza. In inverno questo scambio era così
evidente e divertente persino quando le nuvole del fiato più calde dell'aria
nella stanza si congiungevano in una sola anima andando a sbattere contri i
vetri per gioco o per amore.
Il
tempo. Sembrava un concetto legato alle nuvole che incontrò all'uscita ma Rocco
la corsa, il senso del movimento del corpo nello spazio lo collegò, così a
pelle, alle parole del suo medico mentre scriveva sul suo ricettario medicine
forse inutili al suo corpo e a dare una identità al "suo tempo", un signore
conosciuto un altro tempo addietro quando gli cominciò a provocare una sorta di
instabilità mentale con cui cercava di dialogare ogni giorno, aprire finestre
cognitive nuove per farsene una ragione e magari alla fine potersi innamorare di
nuovo, cosa che sapeva di aver dimenticato nella forma e nella sostanza. Da
tanto ogni cosa era stata diversa, ne era ormai consapevole. Ma questa cosa qui
che esisteva un altro tempo diverso da quello finora vissuto lo incuriosiva
nonostante tale sentimento, come l'amore, si era così affievolito da non potersi
stupire più di niente. Conosceva la pena di non avere più l'anima per
meravigliardi di niente ed era peggio che aver perso per le sconvenienze della
vita, mezzo intelletto.
Neanche
le nuvole in attesa davanti all'uscita, un soffio di vanità dell'universo di
Dio, da mostrare alle anime in pena, avrebbero meritato un solo secondo di un
tempo qualsiasi. Ma quella mattina fu diverso. Le vide correre loro nel cielo e
si immaginò al loro fianco sulle strade umide, a perdifiato così come aveva
ordinato il suo medico ma che stranamente non aveva trovato scritto sulla
ricetta medica, ancora tenuta stretta tra le dita e da cui non avrebbe voluto
disfarsene dandola in farmacia in cambio dei soliti medicinali.
C'era
un messaggio segreto da conservare, custodire e poi svelare che lo riguardava
consegnato dal suo medico quella mattina e non in un'altra qualsiasi. Si avviò
per la solita strada fissando il foglio e guardandosi intorno per scoprire di
che tempo scorresse ora la vita d'intorno e se lui ne facesse ancora parte e in
quale misura.
continua
ciciriello
angelo
COME SI DICE IN QUESTI CASI OGNI RIFERIMENTO A FATTI O PERSONE REALI E' PURAMENTE CASUALE. MA LA REALTA' SUPERA SEMPRE LA FANTASIA.