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Na strende m'agghje 'ndise atturne o core / de fueche. Na u fa cchjù, ca pozze more. Da “Nu viecchju diarie d'amore” di Pietro Gatti

lunedì 7 ottobre 2013

Pierpaolo Chirulli


Biografia

Nasce nel 1984 a Francavilla Fontana, ma vive da sempre a Ceglie Messapica. Scopre la scrittura per caso, “per amore” sarebbe meglio dire. Questa passione è così forte e lucida che egli decide di fare della scrittura la sua vita. Preferisce scrivere in prosa.

La Parabola del Paracadutista

Il tizio dell’elicottero lo chiamava.
 Toccava a lui.
 Doveva lanciarsi.
 S’alzò stancamente dal seggiolino posto lungo la bancata laterale del mezzo. Camminò lentamente sotto gli occhi nascosti dalla maschera-occhiali del tizio. Si accostò a lui e sentì la sua mano sulla spalla, come un incoraggiamento. Un incoraggiamento gettato nel vuoto. Ancora prima che il paracadutista si lanciasse.
 Doveva lanciarsi. Si sporse dal portellone. Chiuse gli occhi. Respirò a fondo l’aria gelida. Avvertì la sensazione che si prova ad ingoiare in un boccone una granita. Riaprì gli occhi. Si gettò. Un muro d’aria lo strattonò.
 Quel tizio – non gli era simpatico, quel giorno nessuno poteva dargli impressioni positive – gli urlava qualcosa. Il paracadutista non poteva sentire perché il boato allucinante del vuoto glielo impediva. Qualsiasi cosa che il tizio gli stesse dicendo non sarebbe riuscita a destare il suo interesse.
 Dieci secondi nel vuoto, in caduta, sono sì lunghi da analizzare tutta una vita, che brevi, da visualizzarne la fine. In quel momento, il paracadutista, analizzava le sue stagioni.
 La moglie lo aveva lasciato. Anni ed anni insieme. Si era accorto che tra loro l’amore era scomparso come erano scomparsi i sorrisi dal suo viso. Per un periodo, anche la moglie ne era rimasta privata. Ma poi, quella mezzaluna dai vertici all’insù nata dalle labbra, che se tu ne sei la ragione si specchia sul tuo viso, tornò a imperversare sotto il naso di lei. Ella confessò al paracadutista di amare un altro. Il matrimonio finì.
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