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Na strende m'agghje 'ndise atturne o core / de fueche. Na u fa cchjù, ca pozze more. Da “Nu viecchju diarie d'amore” di Pietro Gatti

lunedì 7 aprile 2014

Nati in casa

Teatro a tutti i costi
Giovedì 10 aprile 
Nati in casa
con Giuliana Musso
Teatro Comunale

di Giuliana Musso e Massimo Somaglino
regia Massimo Somaglino

info e prenotazioni: 389 2656069


“…la nascita è una normale funzione del nostro corpo, non una malattia…”

NOMINATION PREMIO UBU 2002
 PREMIO DELLA CRITICA 2005 (Associazione Nazionale Critici di Teatro)

Si nasceva in casa, una volta. Nei paesi c’era una donna che faceva partorire le donne.
La “comare”, la chiamavano, era la levatrice, l’ostetrica insomma.

Nati in casa  racconta la storia di una donna che fu levatrice in un paese di provincia di un  nord-est italiano ancora rurale.
 Storia tutta al femminile, dunque, storia di una dedizione costante e quasi sommessa al destino di una gente, che dura una vita e che non si risolve mai in un unico eroico gesto ma che rivoluziona il mondo dal di dentro, piano piano. Infatti questa vicenda  non si trova nei libri di storia ma nel ricordo delle persone. L’abbiamo raccolta attraverso tante interviste e disegnata tracciando linee semplici tra un aneddoto e l’altro, memorie di fatti eccezionali solo per chi li vive. Come quando di notte suonava il campanello ed era sempre una corsa, a piedi, col calesse, in bicicletta e persino a dorso d’asino e accompagnata da almeno due persone perché anche la levatrice era una donna e di notte da sola con un uomo “foresto” non si poteva andare; o quando un giorno benedetto ebbe da assistere ben cinque partorienti e in quel piccolo paese nacquero cinque bambini sani in un sol giorno; quando in quella casa fece nascere il decimo bambino, dopo nove femmine, ed era un maschio, che lo alzò al cielo come un piccolo Mosè; e quando una giovane donna incinta che si voleva buttare nel fiume uscì dalla sua casa e non ci si buttò…quando erano così poveri che il bambino appena nato lo adagiarono in un cassetto…Eventi straordinari di vita quotidiana. O eventi quotidiani di una vita straordinaria. Come nascere. Prima la testa, poi le spalle…e sei nato. E attraverso la memoria, una analisi della maternità di oggigiorno : modi, tempi, luoghi, figure professionali e protagonisti reali.
Si nasce negli ospedali, oggi, assistiti da diverse figure professionali secondo precisi protocolli medici che mentre ci assicurano di poter far fronte ad ogni possibile complicanza, ci fanno scordare che la nascita non è una malattia ma una spontanea e straordinaria funzione del nostro corpo.

Dall’epopea delle levatrici al 40% di cesarei.
Cronostoria di uno spettacolo teatrale sul parto.
" Noi, che viviamo in un paese con un tasso di medicalizzazione del parto tra i più spaventosi del mondo, non potevamo raccontare di quando si nasceva in casa senza raccontare di come si nasce oggi. Del cesareo, per esempio: ci avviciniamo ad una media nazionale del 40% mentre l’Organizzazione mondiale per la Sanità ci dice che è necessario solo nel 15% dei casi. Significa che una donna su quattro in Italia ha sostenuto un cesareo quantomeno discutibile se non probabilmente inutile. "