Su IlLibraio.it la testimonianza di una professoressa di un liceo pugliese, sulla difficoltà di promuovere la lettura nelle scuole
di Gabriella Ciccarone
“Quanti fili spezzatidi vite, di romanzifra acacie, sui prati”
da Generazione di Vittorio Bodini [1]
Immaginate che io viva in un paese del Sud, più esattamente nella Puglia dei trulli, dove centro storico e campagna sono incantevoli, se risparmiati da solerti cementificatori, e il paesaggio disegna ogni giorno per noi scenari unici.Immaginate anche che in quel paese di circa 20mila abitanti non ci sia una libreria, né un cinema, né una biblioteca realmente funzionante. Immaginate ancora che io debba percorrere, per scelta, insieme a tanti studenti, 18 chilometri per raggiungere il Liceo un tempo sperimentale (prima della devastante Gelmini) in cui insegno. Fate adesso un ultimo sforzo e provate a osservare quegli studenti pendolari provenienti da tanti paesi, alcuni dei quali più fortunati, invidiabili direi, perché dotati di migliori servizi – cinema, piccole librerie, biblioteche – ma in cui gli spazi di socialità sono realmente al di sotto delle necessità.
Le foto che accompagnano l’articolo, che ritraggono il paesaggio delle Murge pugliesi, sono di Vincenzo Intermite e Maria Domenica Maggiore;