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Na strende m'agghje 'ndise atturne o core / de fueche. Na u fa cchjù, ca pozze more. Da “Nu viecchju diarie d'amore” di Pietro Gatti

venerdì 23 gennaio 2015

In dispensa, bile

Meri Nigro
In dispensa, bile
2015, edizionilagru


In dispensa, bile è una storia emotivamente violenta. La storia di un criminale. La storia di una persona che per le sue insicurezze butta via la propria vita e finisce marchiata a fuoco da una società impietosa e incapace di andare oltre la teoria dell’etichettamento.
L’autrice narra questo punto di vista, ma non lo fa con empatia. Lo fa e basta. Scorre la sua lente d’ingrandimento sui fatti. Meri è una verista ed esattamente come Verga, che prese Rosso Malpelo come protagonista di una novella, recupera un uomo gettato nella discarica sociale e cerca di restituirgli dignità. La dignità umana.





Meri Nigro

Nasce nel 1982 a Ceglie Messapica (BR). La passione per la scrittura è sempre stata parte integrante della sua vita. Emerge in lei la voglia di descrivere la gente che non sa di avere qualcosa da raccontare. Scrivere ferma il tempo decisamente più di decine di foto scattate in un secondo, permette di percorrere altre vite e di inventarne altre. Nel suo mondo ideale si parlerebbe molto meno e si scriverebbe molto di più.

Meri Nigro ha vinto il premio della giuria al Valentina 2011 e il premio Zero a zero 2014 Sava con il racconto Il cielo tra le righe.

Bibliografia

In dispensa, bile, 2015, La Gru
Il mendicante di pensieri, 2010, La Gru

Articolo de La Gazzetta del Mezzogiorno del 17 gennaio 2015.