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Na strende m'agghje 'ndise atturne o core / de fueche. Na u fa cchjù, ca pozze more. Da “Nu viecchju diarie d'amore” di Pietro Gatti

mercoledì 13 aprile 2016

Telemedicina a Ceglie

Nell'XI congresso regionale Card Puglia, "Il distretto tra appropriatezza e sostenibilità", che si svolgerà a Polignano a Mare il 21 e il 22 aprile, si parlerà tra le altre cose, di un'esperienza medica che si sta svolgendo anche a Ceglie Messapica. L'intervento riguarda "La gestione dello scompenso cardiaco nel distretto della ASL BR: il percorso integrato H-T- e le opportunità della telemedicina" a cura di Francesco GALASSO (Direttore DSS 3 - ASL BR) e Valentina D’ANDRIA (Specialista ambulatoriale PTA Ceglie Messapica). Il progetto di telemedicina, insieme di tecniche mediche ed informatiche che permettono la cura di un paziente a distanza o più in generale di fornire servizi sanitari a distanza, è operativo a Ceglie dal 22 marzo con la prima attivazione da parte del dottor Cosimo Mastro. Infermieri incaricati di rilevare i parametri vitali con ecg e di inviarli via internet ad un database, a cui hanno accesso medico di base e specialisti, sono Rosanna Lanzillotti e Francesco Santoro.

L’evoluzione in atto della dinamica demografica, e la conseguente modificazione dei bisogni di salute della popolazione, con una quota crescente di anziani e patologie croniche, rendono necessario un ridisegno strutturale ed organizzativo della rete dei servizi, soprattutto nell’ottica di rafforzare l’ambito territoriale di assistenza. L’innovazione tecnologica può contribuire a una riorganizzazione della assistenza sanitaria, in particolare sostenendo lo spostamento del fulcro dell’assistenza sanitaria dall’ospedale al territorio, attraverso modelli assistenziali innovativi incentrati sul cittadino e facilitando l’accesso alle prestazioni sul territorio nazionale. Le modalità di erogazione delle prestazioni sanitarie e socio-sanitarie abilitate dalla telemedicina sono fondamentali in tal senso, contribuendo ad assicurare equità nell’accesso alle cure nei territori remoti, un supporto alla gestione delle cronicità, un canale di accesso all’alta specializzazione, una migliore continuità della cura attraverso il confronto multidisciplinare e un fondamentale ausilio per i servizi di emergenza-urgenza.