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Na strende m'agghje 'ndise atturne o core / de fueche. Na u fa cchjù, ca pozze more. Da “Nu viecchju diarie d'amore” di Pietro Gatti

sabato 2 luglio 2016

Il Sì

Con la cultura non si mangia. Con la Riforma Costituzionale non si mangia.
La prima considerazione fu di Tremonti, la seconda è del direttore del Giornale.
Dubito che non ci sia interesse per la Riforma. Certamente c’è un interesse distorto. Si vorrebbe votare contro per dubbi sulla Legge elettorale che però non ne fa parte e sarà presto modificata dal Parlamento. Si vorrebbe votare contro per esprimere il dissenso verso il Governo e il Pd.
La Riforma Costituzionale appartiene invece a tutti, proprio a tutti indipendentemente dalle proprie posizioni politiche e produce i vantaggi economici indotti dal miglioramento del sistema.
Ha come obiettivi:
- snellire e velocizzare il sistema (abolisce il bicameralismo perfetto), 
- velocizzare l’approvazione delle leggi (una sola camera e iter specifico per le leggi governative),
- migliora la governabilità (una sola Camera), 
- rimette ordine nelle competenze Stato-Regioni (Titolo V), 
- rafforza gli strumenti di garanzia (eleva il quorum per l’elezione del Presidente della Repubblica, introduce il referendum propositivo, riduce i decreti legge).
Questo in sintesi quanto è stato detto ieri sera in un incontro-dibattito cui hanno partecipato il prof. Piermassimo Chirulli, l’avv. Spalluti e cittadini di diverso orientamento politico entrati nel Comitato per il Sì.
Sono auspicabili altri incontri sull’argomento e la costituzione di altri Comitati allo scopo di coinvolgere quanti più cittadini possibile al di là dell'orientamento politico. 
Il Referendum riguarda tutti sia che si faccia a ottobre o a dicembre.