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Na strende m'agghje 'ndise atturne o core / de fueche. Na u fa cchjù, ca pozze more. Da “Nu viecchju diarie d'amore” di Pietro Gatti

martedì 12 luglio 2016

Morte di pendolari su binario unico


morte di pendolari su binario unico
la commozione certo. l'incazzatura o lo smarrimento anche.l'inspiegabilità no, questa non ve la concedo. una sorte di morti annunciate legate all'attimo fuggente di una distrazione, anche di un guasto tecnico ammissibile se pensiamo a buoni controlli ma su linee serie non queste a binario unico, non su queste dove i vagoni erano quelli vituperati da sempre. le linee ferroviarie nel sud sono state sempre un disastro : linee appena percorribili e sovraffolate, lentezza mortale, costi esorbitanti rispetto al servizio, sicurezza legata al fattore umano forse il meno sicuro, poi ruberie che ne hanno depredato lo spirito di modernizzazione e controlli zero, zero di zero.luogo di spartizione feroce tra i partiti e i sindacati, feroci a tal punto da mettere sul conto anche questa vagonata di morti innocenti. Eppure i primi ad arrivare sui luoghi dei disastri, prima dei pompieri, prima del servizio civile sono i politici, forse per verificare che danno sono stati capaci di fare questa volta. avvoltoi a cominciare da ex assessori regionali, ex presidenti tipo fitto e poi una caterva di pdini dal ministro delrio al sottosegretario socialista, al presidente delle ferrovie, a questo macchinone di clientele e di farabutti politici di ogni risma che oggi si battono il petto. se c'è una cosa che mi rompe da anni i coglioni sono questi ipocriti che dopo la tragedia vanno alla ricerca dei responsabili,renzi vuole chiarezza, fitto vuole chiarezza, i sindacalisti vogliono chiarezza e si guardano intorno e vedono i loro risultati dopo anni di abominio politico, di non scelte, di ruberie sistenmatiche, e di lottizzazioni selvaggie. NOI, facce di merde, vogliamo chiarezza perchè le morti non siano vane e non sia vano il nostro sangue donato ai poveri cristi di pendolari inermi di fronte alla tragedia politica e di fronte al disastro ferroviario. Ci vorrebbe un tribunale con voi sulla sbarra e una fossa per sotterrare definitivamente la vostra ipocrisia scostumata che non si ferma nemmeno davanti ad una ecatombe di gente che andava a lavorare, quello che voi non fate, di famiglie e bambini felici perchè il treno è bello e sicuro, il treno non ha altro che le rotaie e il suo destino sicuro in stazione...poi è capitato anche a me di avere semaforo rosso e sbarre alzate, quasi una ghigliottina pronta per lavorare. l'incidente poteva capitare visto le condizioni di lavoro e questa è la colpa di chi oggi va in cerca di rsponsabilità che sono tutte politiche e sindacali e imprenditoriali.
li mortacci vostri quanto siete brutti e ipocriti. non avete vergogna, lesinate lacrime e non stronzate e queste morti vi rimarrano di certo sulla coscienza...anche se nutro dubbi per storia e esperienza, siamo in italia, capaci di deturpare regole, paesaggi, rubare tranquiliità e futuro alla gente, qui in puglia dove anche il sole viene risparmiato perchè siamo formiche non politicanti d'accatto.

Angelo Ciciriello