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Na strende m'agghje 'ndise atturne o core / de fueche. Na u fa cchjù, ca pozze more. Da “Nu viecchju diarie d'amore” di Pietro Gatti

martedì 13 settembre 2016

e io mi porto il panino da casa...


Il tribunale di Torino ha rigettato il reclamo presentato dal Ministero dell'Istruzione contro l'ordinanza che estendeva la facoltà di consumare il pranzo fatto dai genitori nei refettori comunali. Clicca qui. 
La sentenza dei giudici d’appello di Torino ha dato ragione ai genitori che chiedono di lasciare a scuola i figli con il pasto portato da casa. Fino allo scorso anno chi non voleva pagare il servizio di ristorazione della mensa era costretto ad uscire e tornare prima dell'inizio delle lezioni.
Conseguenze anche per le scuole di Ceglie dopo il rincaro delle tariffe approvate nel consiglio comunale del 29 aprile scorso e le proteste dei genitori (clicca qui)?

Tutto ciò è un bene o un male?
Nella vertenza sul “diritto al panino” in corso nelle scuole torinesi, ma che presumibilmente si allargherà a macchia d’olio in tutta Italia, si rischia di perdere non solo di vista, ma di fatto, alcune conquiste preziose in termini di solidarietà sociale e investimento nella crescita dei più piccoli.
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