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Na strende m'agghje 'ndise atturne o core / de fueche. Na u fa cchjù, ca pozze more. Da “Nu viecchju diarie d'amore” di Pietro Gatti

venerdì 24 febbraio 2017

La villa comunale ... ieri



ANNI '50 DEL NOVECENTO.
UNA RARISSIMA IMMAGINE A COLORI DELLA VILLA COMUNALE.
ANNI '50 L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE GUIDATA DAL SINDACO MONTESANI AVEVA INSERITO NEI SUOI PROGRAMMI L'INDIVIDUAZIONE DI UNO SPAZIO DOVE COSTRUIRE UNA VILLA COMUNALE, SINO AD ALLORA ASSENTE SUL NOSTRO TERRITORIO. LA ZONA E LO SPAZIO FU INDIVIDUATO A RIDOSSO DEL CONVENTO DEI PADRI CAPPUCCINI.
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CeglieStoria


CEGLIE MESSAPICA - Villa comunale del Calvario
Angolo via Roma - via Umberto I

Estesa su una superficie di 3000 mq, la Villa insiste su un grande banco di roccia affiorante. Si sviluppa tra via Umberto I, via Roma, via Cappuccini, largo Cappuccini e via San Paolo della Croce, dove è presente un accesso al giardino caratterizzato, in passato, dalla scritta a parterre Villa comunale. L’accesso principale si apre invece sull’angolo Nord (tra via Roma e via Umberto I), caratterizzato da una grande scala che consente di superare il dislivello di circa 4 metri tra la strada e il Calvario. Interamente recintata, la Villa è comunque sempre accessibile al pubblico; di proprietà comunale,  è protetta da vincolo ope legis in base all’art. 4 ex L. 1497/39 e artt. 2 e 10 del D. Lgs. 42/2000, in quanto bene di interesse storico con più di 50 anni, di autore non vivente e di proprietà di ente pubblico.

La Villa comunale fu realizzata tra il 1940 e il 1950, in un’area anticamente appartenente ad un convento di frati Cappuccini, fondato nel 1566; la chiesa del convento si affacciava sulla zona attualmente occupata dal giardino, nella quale si svolgeva allora la tradizionale Fiera del Crocifisso. In seguito alla soppressione degli Ordini Religiosi (1861, decreto luogotenenziale di Eugenio di Savoia), il complesso divenne bene dello Stato; gestita da un Capitolo, la chiesa continuò a svolgere il proprio ruolo. L’intero complesso venne abbattuto nel 1965, per fare posto ad un nuovo padiglione dell’ospedale cittadino.
Scheda a cura di arch. paesaggista Francesco Urso
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