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Na strende m'agghje 'ndise atturne o core / de fueche. Na u fa cchjù, ca pozze more. Da “Nu viecchju diarie d'amore” di Pietro Gatti

venerdì 21 luglio 2017

N. Ciracì: Corte dei conti e Tecnomessapia

La Corte dei conti bacchetta il Comune di Ceglie, Ciracì: "Con Caroli dissesto finanziario, si rischia il default" 

L'Amministrazione comunale di Ceglie Messapica, dopo essere essere stata "attenzionata" dal Ministero dell'Economia e delle Finanze e dall'Anac (in attesa della Procura) oggi è stata duramente bacchettata dalla sezione regionale di controllo per la Puglia della Corte dei Conti. Un'altra lunga serie di gravi contestazioni è piovuta sull'ente e si chiede al Consiglio comunale di assumersi la responsabilità entro 60 giorni, ratificando questo disastro finanziario.
Risulta evidente la crisi di liquidità sotto la gestione Caroli, una crisi che genera il ricorso continuo ad anticipazioni di cassa, peraltro non restituite al termine degli esercizi 2013/14/15/16, e causa il continuo sforamento di uno dei parametri di deficitarietà strutturale dei bilanci.
La Corte dei Conti ha rammentato al Consiglio comunale che il mancato rispetto di questo parametro costituisce un indice di allarme sulla tenuta dei conti in termini di sana, prudente e corretta gestione finanziaria. 
Di fronte a questa ennesima censura contabile, immagino che sarà dura per i singoli consiglieri comunali assumersi la responsabilità anche erariale di dissennate gestioni amministrative passate, soprattutto per chi, come il consigliere Perrino, si era proposto come alternativa a questa mala gestione o per chi, come il consigliere Gianfreda, ha votato contro quei bilanci.
Rimane il fatto che il Comune di Ceglie Messapica è oramai stato inserito nella black list da tutti gli organi di controllo, è a rischio di illiquidità e a un passo dal default e di fronte a questo dramma si continuano a spendere centinaia di migliaia di euro in concerti gratuiti e clientele varie come se Ceglie fosse una città senza futuro!


Tecnomessapia, Ciracì dopo il "tavolo" a Roma: «Battaglia vinta: una nuova commessa, licenziamenti bloccati e cassa integrazione»

«Il tavolo tecnico di oggi presso il Ministero dello Sviluppo economico segna una prima vittoria per i lavoratori e per chi, con loro, si è battuto per scongiurare 177 licenziamenti dopo la chiusura dei rubinetti da parte di Leonardo Spa (ex Finmeccanica)». Lo dichiara, a caldo, l'On. Nicola Ciracì (Direzione Italia) che ha seguito sin dall'inizio la vertenza Tecnomessapia. 
Nel corso dell'incontro, il Governo ha assunto gli impegni di: 
- Assicurare una nuova commessa a Tecnomessapia (entità da verificare); 
- Congelare i licenziamenti e garantire una cassa integrazione aperta per 18 mesi; 
- Sostenere con finanziamenti regionali la riconversione dell'azienda per diversificarne le attività lavorative. 
«Quando, diverso tempo fa, ho iniziato con pochi altri questa battaglia per la difesa del nostro territorio - commenta Ciracì - nessuno intravedeva soluzioni, i licenziamenti erano dietro l'angolo e le speranze che saremmo riusciti a ottenere qualcosa erano ridotte al lumicino. Grazie a tutti quei dipendenti che anche oggi erano qui a Roma per lottare in difesa dei loro diritti, grazie ai sindacati UIl e USB, grazie a Confindustria, all'avv. Isa Vitale e ad Angelo Antelmi - prosegue - abbiamo invece portato a casa questa prima importante vittoria». 
Sufficiente, a dire del deputato, anche l'operato del Governo che "meglio tardi che mai" ha compreso quanto la situazione della Tecnomessapia fosse delicata per una porzione geografica già di suo in difficoltà. Ciò, sempre in attesa di conoscere l'ammontare della commessa promessa. 
«Avrei voluto di più, avrei voluto che qualcuno si fosse ricordato non solo dei 177 ma di tutti e 300 i lavoratori - conclude Ciracì - ma per ora è stato compiuto un importante passo avanti e non posso che dichiararmi soddisfatto».