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Na strende m'agghje 'ndise atturne o core / de fueche. Na u fa cchjù, ca pozze more. Da “Nu viecchju diarie d'amore” di Pietro Gatti

lunedì 25 giugno 2018

Lo studio delle nostre radici


UN COMPLESSO LUOGO DI CULTO MICAELICO NELLA CAMPAGNA DI CEGLIE MESSAPICA.
È stato presentato venerdì 23 giugno 2018 a Martina Franca il numero unico n. 40 della Rivista di Storia RIFLESSIONI - UMANESIMO DELLA PIETRA, anno 2017,  con saggi inerenti aspetti dei territori della Murgia dei Trulli, del Sud-Est Barese e dell’Arco Jonico delle Gravine; ogni saggio ha doverosamente restituito dignità scientifica alla storia locale, così come afferma il Direttore Nico Blasi, infaticabile e tenace esploratore della civiltà meridionale e promotore di una rilevante cultura, fondamentale per la comprensione delle nostre origini. Nella rivista è presente anche un contributo di Olga Sarcinella e Giuseppe Radaelli nella sezione "Insediamenti religiosi rurali in rupe e sub divo" con tema "Un complesso luogo di culto micaelico nella campagna di Ceglie Messapica".
L’articolo in questione segue come approfondimento e completamento un altro contributo del 2009, comparso sul n.32 della Rivista. Alla luce di una vasta documentazione d’archivio è stato possibile indagare e ricostruire la presenza e la storia della grotta e dell'adiacente chiesa (ora abitazione civile) dedicata a San Michele Arcangelo, parte di un più vasto complesso di civiltà rupestre. Nel contesto di studi storici sul sito varie le correlazioni con altre realtà storiche in loco come Madonna della Grotta, Chiesa di Sant’Anna e Chiesa dell’Annunziata. La documentazione inerente parte dal 1183 con la Bolla pontificia di Lucio III da dove si evince la presenza del rito greco e latino nelle chiese del territorio di Ceglie. Attraverso una serie di documenti, con varia scansione temporale fino al XIX secolo, è stato possibile ricostruirne i passaggi di interesse storico-cultuali, economici e religiosi che hanno tracciato il passato di questo antichissimo sito. Fondamentale è stata l’indagine d’archivio che ha consentito, con l'incrocio di dati, di determinarne le vicende. Di grande pregio la pittura murale ritrovata nella chiesa pesantemente rimaneggiata, ora abitazione, purtroppo lesa nel corso del secolo precedente, rappresentante San Michele Arcangelo secondo gli stilemi secenteschi, di probabile scuola napoletana.
Studi come questo hanno uno scopo e auspicano un traguardo: l’obiettivo da raggiungere è quello di sollecitare un processo di conoscenze, funzionale alla conservazione del complesso luogo di culto micaelico di Ceglie Messapica, in considerazione della sua notevole valenza culturale, sollecitando interventi di manutenzione, finalizzati a prevenirne l’ulteriore degrado e/o una riutilizzazione snaturante. È possibile, dunque, programmare una gestione sostenibile del sito, concordandola con tutti i soggetti interessati a valorizzare le nostre radici e a evitare la perdita di un quid irripetibile.