Da mercoledì 25 Luglio a sabato 11 Agosto 2018 presso la Torre Civica mostra pittorico-poetica di opere acquisite dal Comune di Cisternino su donazione dell' artista Adriana Notte
Curatore della mostra: Giulio Marchioli
Nella antica Torre Normanna detta “Torre Civica”, in Cisternino al secondo piano verrà ospitata dal 25 luglio all’11 agosto 2018 (ore 19.00 - 21.00), la Mostra Retrospettiva di Pittura:
A D R I A N A N O T T E - 1973 / 1989 -
PERCORSO PITTORICO / POETICO
Selezione di opere acquisite, su donazione dell’Artista,dal Comune di Cisternino.
E’ la prima volta, dalla scomparsa della Pittrice-Poeta, Adriana Notte avvenuta nel novembre del 2013 a Cisternino, che l' Amministrazione Comunale di detta Cittadina, su proposta del Centro di Cultura “Fuoco del Melograno”, il cui responsabile è l’Artista Designer Giulio Marchioli e curatore dell’Evento, mette in esposizione ben dodici pitture,la maggior parte di grandi dimensioni, sulle venti donate dall’Artista Adriana Notte. Un avvenimento sicuramente eccezionale e di grande valore d’arte e cultura che richiamerà visitatori da vari luoghi d’Italia.
Le pitture segnano un iter di ricerca formale e di contenuti di ben sedici anni articolato in quattro sezioni:
TEMI SIMBOLICI - TEMI SPIRITUALI - TEMI SOCIALI - RITRATTI
Ciò a testimoniare la grande versatilità e ampiezza dell’Artista che attraversando e superando varie esperienze di linguaggi si inserisce in campo nazionale e internazionale lasciando una traccia di sé sicuramente non trascurabile, da approfondire in modo assolutamente non superficiale e/o localistico. Nello stesso evento verranno presentate in veste grafica alcune poesie di Adriana Notte.
Responsabile del Centro di Cultura “Fuoco del Melograno”
328 6149 027 email: matumbe179@inwind
Adriana Notte era pittrice, polemista, animatrice culturale, poetessa, donna di molte risorse, sempre viva e frenetica. Figlia del futurista Emilio Notte e della cantante lirica Ines Dell’Arti, dopo anni di vagabondaggi tra licei e istituti d’arte di mezza Italia, aveva scelto di vivere nelle campagne di Cisternino, in un complesso di trulli e case in cui aveva fondato il centro culturale Fuoco del Melograno insieme a Giulio Marchioli. Era fuoco vivo in poesia e in pittura: colori accesi, sogni chagalliani, linee spezzate e ritratti. Lei provava a staccarsi dal geometrismo futurista che le aveva contagiato suo padre e a concentrarsi sulla capacità penetrante dello sguardo, riducendo all’essenziale la figura e gli sfondi, al punto da accostarsi all’essenzialità di Antonello da Messina e di Modigliani.