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Na strende m'agghje 'ndise atturne o core / de fueche. Na u fa cchjù, ca pozze more. Da “Nu viecchju diarie d'amore” di Pietro Gatti

mercoledì 29 agosto 2018

L’eredità del profeta

 "L’eredità del profeta – da Maometto all’ISIS…le colpe dell’Occidente"
di Fabrizio Maltinti, Ed. Hobos
Mercoledì 29 agosto ore 19,00
Maac - Ceglie Messapica

L'amministrazione Comunale, la Direzione del MAAC (Museo Archeologico), l'UNITRE, organizzano una conferenza-dibattito in occasione della presentazione del libro di Fabrizio Maltinti, alto ufficiale della Marina Militare aggregato alla NATO,  “L'eredità del Profeta da Maometto all'Isis”.
Presenterà l'autore e introdurrà l'argomento il prof. Isidoro Conte, direttore onorario del Museo Archeologico, intervisterà l'ammiraglio Maltinti il giornalista RAI Mimmo Sacco; porgerà i saluti dell'Amministrazione Comunale l'Assessore della Cultura dott. Antonello Laveneziana.
Sarà presente l'Editore dott. Vittorio Bruno Stamerra.

Il libro nasce da una ricerca dell’autore dettata dal desiderio di tentare di spiegare l’attuale situazione del Vicino Oriente ed il fenomeno ISIS, attraverso un’analisi storico-strategica degli ultimi 1350 anni.
Questo libro-manuale prova a spiegare le cause “esogene” della nascita dell’attuale terrorismo di marca jihadista, partendo dal Profeta Maometto e dalla storia del primo Islam, passando attraverso gli avvenimenti principali avvenuti nei Paesi del Maghreb e del Vicino Oriente negli anni del primo e secondo dopoguerra, negli anni ’60 e ’70 con il Nazionalismo sociale arabo, fino ad arrivare ai fatti di attualità, senza tralasciare gli avvenimenti accaduti in Afghanistan ed in Iran. Tutto ciò evidenziando le responsabilità della politica dell’Occidente in quei territori.
Il volume si conclude con un’analisi di come l’Occidente pretenda di combattere il terrorismo e di come, invece - a parere dell’autore - dovrebbe combatterlo se volesse veramente sconfiggere questo raccapricciante fenomeno. 

Fabrizio Maltinti, ufficiale in pensione della Marina Militare, durante la carriera ha partecipato a tutte le missioni di pace in cui è stato impegnato il Battaglione San Marco, a partire dalla prima, quella storica del 1982 in Libano. Impegnato anche a Bruxelles al comando Nato, di cui è stato portavoce durante l’intervento in Kossovo.