.

Na strende m'agghje 'ndise atturne o core / de fueche. Na u fa cchjù, ca pozze more. Da “Nu viecchju diarie d'amore” di Pietro Gatti

lunedì 13 agosto 2018

Pizzica & Taranta


Pizzica e Taranta
Non si può parlare di Salento senza parlare della sua pizzica e della sua "taranta".
Inserita nella più ampia tradizione popolare del sud d'Italia che vede la Tarantella e la Pizzica Pizzica come balli caratteristici delle terre che comprendono Campania, Basilicata, Sicilia, Calabria, Molise, passando da Taranto e Brindisi, la Pizzica Salentina rappresenta le sonorità più vivaci e ricche, affascinando soprattutto per il significato socio-culturale e il mistero intorno alle sue manifestazioni che manca nelle altre pizziche meridionali.
Nelle varie forme territoriali ci sono elementi comuni quali il balli a gruppo, l'uso delle castagnole, semplici sonagli in legno che si tengono stretti tra le mani, l'uso di determinati strumenti musicali come il violino, la fisarmonica, il tamburello, la chitarra, il mandolino, il flauto.
Il nome più usato con cui vengono indicate le diverse forme musicale è "tarantella", che deriva dal termine "taranta" usato nel sud d'Italia come contrazione dialettale della parola "tarantola" (dal latino: lycosa tarentula). Questo nome utilizzato in tutte le regioni quindi svela la derivazione dei diversi balli da una radice comune: il rito coreutica-musicale del Tarantismo sviluppatosi nei territori intorno alla città della Magna Grecia jonica Tarentum, l'attuale Taranto.