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Na strende m'agghje 'ndise atturne o core / de fueche. Na u fa cchjù, ca pozze more. Da “Nu viecchju diarie d'amore” di Pietro Gatti

venerdì 24 maggio 2019

Vito Elia sulla Xylella

Xylella fastidiosa
Il volo del ministro Centinaio nel cielo del Salento e l'appello del prof. Franco Nigro

Leggendo un articolo di Redazione online de Lagazzettadelmezzogiorno.it, apprendo la notizia del volo fatto da Centinaio, che è ministro delle Politiche Agricole del governo in carica, insieme al presidente di Coldiretti per ispezionare dall'alto le aree infette da Xylella del Salento, al termine del quale il ministro ha lasciato le seguenti dichiarazioni: << Chiedo scusa alla Puglia perché lo  Stato, che si può chiamare ministeri, Regione, politica italiana o magistratura, in questi anni ha voltato la faccia dall'altra parte>>. Poi ancora: <<Sembrava una regione avvolta da una ragnatela, è impressionante. Sorvolando queste aree mi è venuta la pelle d'oca e più l'elicottero si soffermava su questi alberi diventati ormai dei tronchi bruciati e più mi arrabbiavo>>. Infine, il ministro pavese ha aggiunto queste altre preoccupanti affermazioni: <<Purtroppo i tempi della macchina burocratica per dare una risposta immediata si sono allungati perché in Italia c'è un mostro che mi fa schifo, un mostro che se gli tagli una testa gliene escono subito altre due, ed è la burocrazia. Per ogni mese perso ci sono stati 2 chilometri (di ulivi, ndr infettati)>>. E per quel che riguarda le esternazioni del ministro Centinaio mi fermo qui, anche se sarebbe sin troppo facile poterle interpretare se non strumentalizzare, a torto o a ragione, considerato che il volo il ministro e il presidente Coldiretti lo effettuano solo alla vigilia delle votazioni europee. Lungi dal voler polemizzare, considerato l'estrema gravità delle conseguenze che la "Sindrome del Disseccamento Rapido dell'Olivo" sta facendo registrare nella nostra amata regione Puglia, intendo utilizzare  le affermazioni  del ministro Centinaio non solo per farle conoscere al lettore ma, allo stesso tempo, per introdurre l'incontro su Xylella, avvenuto a Ceglie qualche settimana addietro.
Per essere più preciso, l'incontro informativo su "CoDiRO" si è tenuto a Ceglie Messapica il 24 aprile scorso, presso il Centro Socio Ricreativo Culturale per anziani di via Maresciallo Maggiore ed ha avuto, tra gli altri, come relatore il prof. Franco Nigro, Dipartimento Di Scienze Del Suolo, Della Pianta E Degli Alimenti (Di.S.S.P.A.) dell'Università di Bari. In vacanza a Ceglie per la Santa Pasqua, ricordo di non essermi lasciato sfuggire l'occasione per saperne di più circa quella maledetta fitopatologia che rischia di annientare un patrimonio paesaggistico, economico, ma non solo, della nostra regione Puglia, che è di incalcolabili dimensioni e valore. Tuttavia, essendo già in procinto di far ritorno a Varese, con sommo dispiacere lo dico, non mi fu possibile seguire tutti gli interventi previsti per l'incontro, riuscendo a seguire solamente  l'appassionata, drammatica e commovente relazione del Prof. Franco Nigro, ricercatore cegliese, che a conclusione del suo chiarissimo intervento si rivolse al pubblico presente, una settantina di persone, quasi tutti anziani coltivatori, rivolgendo loro un accorato appello affinché tutti insieme si facesse pressione sulla politica per giungere, prima possibile, ad avere libero accesso all'adozione della pratica dell'innesto, l'unica potenzialmente capace di salvare i nostri pluri-centenari, quando non millenari ulivi. Che la situazione fosse grave, anzi gravissima lo si sapeva già da tempo, io stesso nel 2015 avevo affidato agli amici blogger cegliesi un mio intervento scritto, nella speranza che potesse in qualche modo alimentare il dibattito in corso. Oggi, mi rendo conto che la situazione sia divenuta ancora più preoccupante, anche perché si è perso parecchio tempo e tanti ulivi sono andati ormai perduti, vinti dalla micidiale accoppiata Xylella fastidiosa e Philaenus spumarius, comunemente denominata sputacchina. 
Da quanto emerso, sin troppo chiaramente, dall'appello del prof. Nigro, occorre un'azione collettiva, un'azione corale fra tutti i cittadini, coltivatori e non, nessuno deve sentirsi fuori, perché gli ulivi non sono di esclusiva proprietà dei coltivatori, ma appartengono a tutti. A tutti!. Occorre far sentire il grido di dolore, per una strage che al momento sembra inarrestabile, gridando l'assoluta necessità di fare presto, di non perdere ancora altro tempo, abbandonando ogni forma di contestazione e remando tutti nella stessa direzione.
Non lo voglio nascondere, mi addolora non poco aver constatato, la sera dell'incontro, l'assenza o quasi della classe politica (se non vado errato, presente solo il vicesindaco di Ceglie) e della classe dirigente, per non parlare dei giovani, quantunque il patrimonio delle migliaia degli ulivi presenti nel territorio comunale dovrebbe interessare oltremisura proprio le nuove generazioni. Ma qui voglio evitare di accendere la polemica che, al punto in cui siamo, non  aiuterebbe alcuno nel fare passi avanti verso l'adozione delle pratiche di innesto che, come ha sottolineato il Prof. Nigro, resta la migliore soluzione per salvare i nostri monumentali ulivi. Battiamoci quindi per l'adozione delle pratiche d'innesto, prima che sia troppo tardi ed atteniamoci alle raccomandazioni ufficiali.
Invito gli amici blogger cegliesi a pubblicare questo mio appello che è indirizzato a tutti i cegliesi, nessuno escluso, ma invito tutti soprattutto a prendere visione dell'opuscolo divulgativo che il Prof. Nigro ha preparato insieme ai colleghi del gruppo "infoxylella.it", una pagina Facebook che il nostro ricercatore cegliese invita a diffondere e sostenere.
Un molto cordiale saluto a tutti.
Varese, 23 maggio 2019                                                        
Vito Elia