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Na strende m'agghje 'ndise atturne o core / de fueche. Na u fa cchjù, ca pozze more. Da “Nu viecchju diarie d'amore” di Pietro Gatti

giovedì 31 dicembre 2020

Il taccuino del vecchio


Vincenzo  Gasparro
Il taccuino del vecchio

SINOSSI  Il TACCUINO DEL VECCHIO
Queste poesie sono state scritte durante il lockdown imposto per combattere il Covid-19. Nel forzato silenzio di quei giorni ho visto crescere l'odio e il disprezzo verso i vecchi, considerati inutili e ingombranti perché non rispondevano più alla cultura del capitalismo imperante che trova la sua giustificazione e la sua forza nella cultura dell'efficientismo, della produttività e della massimizzazione del profitto. Chi è fuori da questa cultura, che porta sempre più una sparuta minoranza ad arricchirsi sulle groppe di poveri cristi umiliati e sfruttati, viene ritenuto inutile e d'intralcio ed eugeneticamente , in caso di necessità, deve essere sacrificato ed eliminato. Le poesie sono anche tradotte nel dialetto ionico-salentino di Ceglie Messapica, città erede dell'antica millenaria cultura messapica. (Vincenzo Gasparro)

Sono quadri splendidi di una disarmante spietata malinconia. Grazie Vincenzo di questo dono che il tuo paese, il mio, spero accolga. Vorrei comporre un segno che esorcizzi la morte, nostra vicina. Ci provo.
Uccio