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Na strende m'agghje 'ndise atturne o core / de fueche. Na u fa cchjù, ca pozze more. Da “Nu viecchju diarie d'amore” di Pietro Gatti

venerdì 16 ottobre 2009

Funghi

I funghi sono stati da sempre un alimento ricercato pazientemente nei boschi. Si cibavano di essi sia gli antichi egizi che gli antichi romani.  


I fattori che spingono l’uomo alla raccolta dei funghi sono diversi: il desiderio di ricerca ed esplorazione, il bisogno di vivere a stretto contatto con la natura e la voglia di recuperare i sensi ormai poco usati: vista, olfatto, tatto, sapore. L'insieme di questi elementi costituiscono la spinta iniziale, che ti permette di vivere un’esperienza lontano dallo stress della vita quotidiana.


Si stimano in almeno 10.000 le specie totali di funghi censite in Italia e tra queste almeno 1.000 risultano essere commestibili a vario livello.


La raccolta dei funghi in Puglia è regolata da una legge regionale che prevede un tesserino per i raccoglitori, rilasciato dopo la frequenza di un corso che si conclude con un esame. Il cercatore murgese aspetta in autunno le prime piogge abbondanti, seguite da qualche giorno assolotato, per avviarsi verso i luoghi tenuti gelosamente segreti in cui sono certi di trovare i funghi. Pazienza ed occhio attento a rilevare il gonfiore nel tappeto delle foglie secche sono le caratteristiche del bravo cercatore.


Sulla Murgia sono presenti diverse specie: funge picurazze (colombina bianca), funge asckuande (lattario vaioloso), funge de mucchie (amarilli), funge palummine (colombina), funge de vacche (prataiolo), funge de pezze (cardoncello), ecc. Si trova anche il porcino, ma non so il nome in dialetto.
Una manifestazione che si occupi dei funghi sarebbe una cosa interessante da attuare.