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Na strende m'agghje 'ndise atturne o core / de fueche. Na u fa cchjù, ca pozze more. Da “Nu viecchju diarie d'amore” di Pietro Gatti

venerdì 9 novembre 2012

Chiesa di San Domenico



Una precisazione di don Gianfranco Gallone che non toglie nulla alla sostanza dell'interrogazione del consigliere Tommaso Argentiero.
Grazie a don Gianfranco Gallone

Dopo aver notato sul blog dell'amico Mimmo C.A. Barletta (ahiceglie) una notizia inesatta circa la datazione dell’immobile, che per circa 2 secoli ha ospitato il Municipio di Ceglie Messapica, mi permetto di pubblicare alcune note della Platea del 1744 dei PP. Domenicani di Ceglie, conservata nell’Archivio di Stato di Brindisi, dalle quali si evince quando i Domenicani si trasferirono nel convento nuovo e quando fu costruita l’attuale chiesa di San Domenico.

La fonte dell'errore dell'interrogazione del consigliere Tommaso Argentiero, chi è l'estensore di questa voce? 
La chiesa è annessa ad uno ex convento monacale dell'ordine domenicano che ha ospitato per anni (fino al 2004) la sede del palazzo di città. Il complesso fu edificato tra il 1534 e il 1570, in una delle sue ali ha ospitato anche un sanatorio. La chiesa è in stile barocchetto leccese, l'edificio è ad una sola navata cui si affiancano cappelle dai caratteristici altari barocchi in pietra, sormontati da pale e medaglioni di grande suggestione. All'interno, sulla porta centrale è posta l'Ultima Cena, opera del Casale datata 1776. Barocco è l'altare maggiore in marmo, con il portello del ciborio donato da Pietro Allegretti Cavallo nel 1866; sulla cantoria, collocata sopra l'altare maggiore, lo splendido organo positivo che necessita di un urgente restauro. Nell'abside, dietro l'altare maggiore, il coro ligneo del XVII secolo. Al centro della chiesa, due pulpiti in legno: a sinistra è posto quello più antico, di età medievale, opera di grande pregio artistico; a destra, in posizione elevata, il pulpito del XVII secolo, impreziosito dagli intagli delle colonnine tortili e dei pannelli decorativi. In una nicchia si riconosce la statua lignea di S. Domenico di Guzman, Padre Fondatore dell'Ordine dei Domenicani, il cui busto litico è posto sul portale laterale della chiesa. E stemmi dell'Ordine Religioso sono visibili in più parti della chiesa. Nella sagrestia è collocato il sacello della duchessa Isabella Noirot del Belgio, consorte del duca di Ceglie Diego Lubrano, deceduta giovanissima nel 1641. Nella chiesa sono conservate le statue dei Misteri, portate in processione il venerdì Santo.