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Na strende m'agghje 'ndise atturne o core / de fueche. Na u fa cchjù, ca pozze more. Da “Nu viecchju diarie d'amore” di Pietro Gatti

sabato 2 febbraio 2013

La candelora

Da Canilor' 
a virnat' j for'
ma ci a se cuntà
natu tant' na jacchià

Con la Candelora
l'inverno è fuori
ma se fai bene i conti
altrettanti ne troverai

Se fai bene i conti, ancora siamo lontani dalla primavera.
Fonte: Per le parole antiche, Proverbi cegliesi

Il giorno precedente la Candelora è l'ultimo giorno della conta dell'orso che serve per stabilire come sarà la fine dell'inverno. Il metodo appartiene alla nostra cultura tradizionale, in particolare contadina, che interpretava segni per presagire fenomeni meteo. Tali conoscenze servivano da guida negli atti quotidiani del lavoro nei campi, fortemente condizionato da favorevoli o da avverse condizioni meteorologiche, nonché dal ciclo delle stagioni.
La conta dell'orso inizia il 28 gennaio, giorno in cui l'orso ispeziona il bosco; il secondo giorno taglia la legna; il terzo la trasporta; il quarto costruisce un rifugio; il quinto si chiude dentro. Se l'orso riesce a portare a termine queste operazioni senza che la pioggia le interrompa, l'inverno restante sarà freddo.
Quest'anno il presagio della conta è negativo, l'inverno restante sarà molto freddo.

Candelora Nome dato in passato, in molte lingue (ingl. Candlemas, ted. Lichtmess), alla festa della Purificazione di Maria Vergine e in seguito, con la riforma liturgica postconciliare, attribuito alla festa della Presentazione di Gesù al tempio (2 febbraio) e, oggi come in passato, all'annessa benedizione delle candele con relativa processione. (Treccani)