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Na strende m'agghje 'ndise atturne o core / de fueche. Na u fa cchjù, ca pozze more. Da “Nu viecchju diarie d'amore” di Pietro Gatti

martedì 21 giugno 2016

In ricordo di Pierpaolo

5 anni fa proprio del solstizio d'estate ci lasciava tragicamente un nostro,mio caro amico, appassionato di jazz, giornalista e grande organizzatore di eventi musicali.
in ricordo dell'amico Pierpaolo Faggiano


avesse avuto una coscienza quella corda, si sarebbe spezzata a tempo, perchè non era per questo compito ch'era stata creata, ma come per tante cose, non ci è dato sapere cosa nasconde la coscienza o l'anima di un amico, a volte ci viene celato perchè un segreto voluto altre volte si dona o si fa vedere solo quello che si è disposti a dare e ricevere. Pierpaolo era un'anima bella, piena di suoni e di coraggio, un cuore aperto quando si riusciva a danzare sullo stesso pentagramma dell'esistenza e così mi piace ricordarlo; dal sorriso sincero e accordato con lo sguardo penetrante quando riusciva a vedere le sue note di jazz danzargli intorno e lui rispondeva col diapason del cuore, note su note a pensare alle nuove iniziative, alle nuove proposte che venivano da lontano perchè lui era una finestra aperta sul mondo musicale internazionale e questo noi l'avevamo capito, anche se tutta quella musica che gli scorreva nel sangue non è stata sufficiente a garantirgli l'ennesima alba di note. Non è così che doveva finire questo concerto, lui sempre in prima fila a non perdersi non solo una nota ma i
movimenti delle mani, degli occhi, gli accenni tra musicisti, la trasparenza del loro sudore sulla fronte e i loro sorrisi di soddisfazione che faceva suoi ad ogni fine di concerto e noi con lui. Ma come cantava De Andrè" ci vuole troppo tanto coraggio" per vivere e continuare a sostenere un'idea e quando manca, quando viene a perder via via forza e subentra irresistibile il male oscuro e incontenibile della insoddisfazione, della avvversità non prevista o voluta, quando pensi che tutto gira contro ecco, proprio allora si avrebbe bisogno, avremmo avuto bisogno che bussasse ai nostri cuori alla nostra coscienza e offrirgli nuove parole, nuove sensazioni, nuovi motivi perchè tutto ritornasse ad essere un concerto d'amore , verso sè stessi e verso gli altri. Potevamo riuscirci? non lo so, non lo immagino neanche e comunque sarebbe stato una grossa impresa a tirarlo di nuovo sulla nostra riva...rimarremo col rimpianto di non aver capito la sua ultima musica incagliata nella testa e per questo ci manca, ci mancherà sempre perchè testimonia le nostre debolezze, la nostra indifferenza, spesso la nostra invisibilità quando non riusciamo ad esssere un punto di riferimento, un porto di approdo per dare consigli e parole giuste al momento giusto.Un cuore aperto, questo è quello che mi viene da dire, sempre, verso tutti perchè nessuno si senta solo e prigioniero di un mondo ormai perduto.
Avesse avuto una coscienza quella corda...
angelo ciciriello