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Na strende m'agghje 'ndise atturne o core / de fueche. Na u fa cchjù, ca pozze more. Da “Nu viecchju diarie d'amore” di Pietro Gatti

sabato 7 ottobre 2017

Dimettetevi tutti


Eh sì, le controdeduzioni alle osservazioni degli ispettori dell'ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) (clicca qui) sono state presentate, ma non sono state ritenute sufficienti tanto che Raffaele Cantone, presidente dell'ANAC, ha disposto:
"Dà mandato agli Uffici di trasmettere la presente delibera alla Stazione appaltante, per le eventuali iniziative di competenza, nonché all’esponente;
Dà, inoltre, mandato agli stessi Uffici istruttori di inviare la presente delibera alla competente Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti per i possibili ed eventuali approfondimenti in relazione agli aspetti di rispettiva competenza."

Visti i ritardi e la mancata pubblicazione di tutti i documenti citati, con i consiglieri comunali non informati sul susseguirsi degli eventi, e, a quanto sembra, vista la carente sorveglianza della macchina amministrativa, qualcuno, forse, dovrebbe chiedere le dimissioni di questa Amministrazione.

Aggiornamento
Di seguito il documento del Circolo PD di Ceglie sulla Nota ANAC relativa alle irregolarità dell'Amministrazione Caroli.

Il quadro che emerge dalla Nota dell’Autorità Nazionale Anticorruzione del 3 ottobre è desolante e drammatico. La quasi totalità dei lavori e delle forniture che sono stati analizzati dagli ispettori sono risultati, per un profilo o per un altro, irregolari. L’affermazione dell’ANAC, seppur in linguaggio burocratico, non lascia dubbi: è emerso “il ricorrere di profili di carenza in ordine all'applicazione della normativa in materia di contrattualistica pubblica”. Vi è la conferma che l’Amministrazione Caroli ha agito in totale disprezzo delle leggi che sono poste a tutela della buona amministrazione. Tale è la gravità dei fatti, che l’ANAC ha inviato gli atti alla Procura della Repubblica e alla Corte dei conti: non sappiamo ancora se emergeranno responsabilità penali e contabili. 
Quel che più allarma è che gli ispettori hanno analizzato solo dei contratti a campione e la quasi totalità è risultata irregolare. A questo punto chiediamo che si accendano i riflettori anche sugli altri contratti, per verificarne la regolarità, come ad esempio quello sulla pubblica illuminazione e quello sulla raccolta dei rifiuti. 
Analizzeremo con attenzione tutti i rilievi e le irregolarità emerse. In prima battuta ne vogliamo segnalare di due tipi, che descrivono bene la cattiva gestione dell’Ente e lo sperpero di soldi pubblici.
1) Innanzitutto, emerge l’uso illegittimo del frazionamento delle gare. Com’è noto se i lavori o le forniture sono sotto una certa soglia di valore possono essere affidati direttamente ad una ditta, che viene scelta senza gara. Ovviamente è illegittimo frazionare artificialmente un appalto per poterlo affidare senza la gara, magari alla ditta che sta più “simpatica”. È bene tenere a mente che lo svolgimento di una gara garantisce all’Ente di scegliere la migliore offerta e, quindi, ottenere un lavoro fatto meglio e ad un prezzo inferiore, con risparmio per i cittadini. 
2) In secondo luogo, vi è stato l’abnorme ricorso ad una società di lavoro interinale per l’impiego di manodopera. Questa gestione dei rapporti di lavoro e di collaborazione è molto preoccupante. Il Partito Democratico aveva in più occasioni stigmatizzato tale pratica, anche perché usata in molte occasioni a soli scopi elettorali. La Giunta Caroli ha usato in modo irregolare i contratti di somministrazione di lavoro: non solo in molti casi non poteva utilizzare tale strumento, ma non c’è stata trasparenza sui criteri utilizzati per individuare i soggetti beneficiari. Il dubbio di favoritismi è più che legittimo.
Non è più accettabile che la Città di Ceglie sia gestita in totale disprezzo della legge e con continuo spreco del danaro dei cittadini. I responsabili diretti e indiretti delle gravi irregolarità devono essere individuati prontamente e messi nella condizione di non nuocere più all’Ente.
CHIEDIAMO LE DIMISSIONI DEL SINDACO CAROLI E DELLA SUA GIUNTA! 
Delle due l’una: o il Sindaco sapeva di questa gestione irregolare e, quindi, deve dimettersi perché corresponsabile; oppure tutto è avvenuto sotto i suoi occhi “chiusi” e allora deve dimettersi per inettitudine e totale incapacità di controllo della macchina amministrativa.
I singoli cittadini e tutte le forze politiche, sociali ed economiche, che hanno a cuore le sorti della nostra Città devono unire gli sforzi perché termini quanto prima questa disastrosa amministrazione Caroli.

Circolo PD di Ceglie Messapica

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L'Anac censura gli appalti del Comune di Ceglie dal 2013 a oggi: troppe violazioni di legge. Ciracì: «Con Caroli troppe violazioni di legge, deve dimettersi»

Nel corso della sua diretta facebook di ieri sera dal titolo “Fatti e misfatti dell’Amministrazione Caroli”, l’On. Nicola Ciracì (Direzione Italia) si è concentrato soprattutto sulla relazione definitiva (allegata) dell’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) riguardo la gestione del Comune di Ceglie Messapica e, in particolare, circa le violazioni di legge degli appalti, dei servizi, delle forniture di beni e degli incarichi di progettazione. Il presidente Raffaele Cantone ha deliberato nel CdA dello scorso 20 settembre “in esito all’istruttoria espletata nell’ambito del procedimento di vigilanza in epigrafe, di censurare l’operato del Comune di Ceglie Messapica, sull’attività contrattuale svolta dal Comune stesso, oggetto dell’indagine ispettiva relativa all’attività negoziale a partire dal 2013 (anno del primo ribaltone)”.

«Di fatto – commenta Ciracì – abbiamo la prova degli abusi, dei favoritismi, delle violazioni delle leggi dello Stato commessi giornalmente negli uffici comunali da alcuni responsabili di Area legati, ovviamente, da rapporto fiduciario con il sindaco Luigi Caroli, primo responsabile di questa sorta di ecatombe politico-amministrativa».

«Questi sono i risultati di una battaglia condotta da me e dal Comitato per la trasparenza presieduto da Tommaso Argentiero – spiega il deputato – nonostante il silenzio complice di quasi tutti i consiglieri comunali cegliesi. Quella dell’Anac è una relazione – continua – che ci dà pienamente ragione e conferma, qualora ce ne fosse bisogno, che non eravamo pazzi quando denunciavamo le nefandezze delle due Amministrazioni ribaltoniste con a capo lo stesso sindaco. Insomma – sintetizza – l’Anac ha censurato diversi degli atti prodotti dall’Amministrazione Caroli e dagli uffici comunali e ha trasmesso le sue risultanze alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Brindisi e alla Procura presso la Corte dei Conti».

«Io credo – conclude – che un sindaco censurato e infangato abbia soltanto una cosa da fare per permettere ai cegliesi di riappropriarsi della loro dignità: dimettersi».


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"Tutti i nodi vengono al pettine”
Una sonora e pesante bocciatura è stata recapitata al Comune di Ceglie Messapica, da parte dell’Autorità Nazionale Anticorruzione che ha preso a bastonate il Sindaco Caroli e tutta la sua maggioranza. Infatti, l’ANAC presieduta dal presidente Cantone ha ribadito con una propria delibera, al termine degli esiti ispettivi, ciò che le forze di opposizioni hanno detto da anni: sono state continuamente violate le disposizioni in materia legislativa. L’indagine è stata condotta su un campione di 19 affidamenti in materia di lavori pubblici e 17 in materia di servizi e forniture di beni a partire dal 1-1-2013 ma questo modus operandi risale anche a prima, fin dall’inizio dell’esperienza amministrativa del Sindaco Caroli. L’ANAC ha censurato senza mezzi termini l’operato del Comune di Ceglie Messapica e ha dato mandato ai propri uffici di inviare la delibera alla competente Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti. Questa delibera è una bocciatura senza appello del Sindaco Caroli. Non si possono scaricare le responsabilità soltanto sui responsabili degli uffici, gli stessi sono nominati con atto fiduciario del Sindaco e poi c’è la responsabilità politica delle scelte che vengono effettuate e degli ordini che vengono impartiti. Dal verbale del giudice Cantone si evince il tragico sistema politico-clientelare che sta letteralmente distruggendo il tessuto socio-economico di questa città causando una bancarotta morale, etica e finanziaria. Il Sindaco Caroli e la sua maggioranza silente sono i maggiori responsabili di questa triste vicenda che sta coinvolgendo la nostra città. A questo punto è necessario che giovani, donne e uomini abbiano uno scatto d’orgoglio e facciano un passo in avanti assumendosi le proprie responsabilità perché bisogna riportare questa città nell’alveo del diritto amministrativo. Questa maggioranza si assuma le proprie responsabilità e ne tragga le dovute conseguenze!

ArticoloUno- MDP sezione Peppino Impastato

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Illegalità Diffusa
Dopo la diffusione della nota Anac con la quale è stato censurato il modo di Amministrare il Comune di Ceglie Messapica, ci sono alcuni che tentano di far passare il tutto come se le forze di opposizione buttano fango sulla maggioranza o come il Sindaco che in modo vigliacco scarica le responsabilità sui funzionari comunali. Chiaramente è del tutto evidente che tutto quello che è stato portato all’attenzione dei cittadini, è frutto della censura effettuata dall’Anac su alcune irregolarità nella gestione degli appalti e dell’assunzione del Personale. Tale situazione è determinata da atti amministrativi sottoposti ad ispezione Ministeriale. Gli Ispettori, quindi, non hanno nessun interesse ad infangare l’Amministrazione Cegliese. Se si leggono le carte risulta evidente che l’amministrazione comunale, per usare un termine alla Di Pietro, “non poteva non sapere”. Prova evidente che l’Anac, in merito alla somministrazione del personale, chiarisce che le assunzioni non furono per niente richieste ne dai responsabili di Area ne evidenziati nella delibera di fabbisogno del personale che periodicamente l’amministrazione effettua. Dunque se nessuno dei funzionari ha fatto richiesta di personale, chi poteva avere interesse a richiedere di deliberare in merito? Una cosa è certa, tutto ciò era a conoscenza degli amministratori e del Sindaco che insieme al Segretario Generale dell’Ente hanno il dovere, anche morale, di controllare la condotta dei propri funzionari, soprattutto quando più volte sia singoli consiglieri, cittadini e autorità preposte, fanno rilevare irregolarità. Oltre tutto qualcuno deve spiegare quali siano le reali Ragioni per cui si omette di pubblicare per mesi e mesi, nella sezione “Trasparenza” del sito comunale, atti degli organi di controllo, Anac e corte dei conti? Cosa si vuole tenere nascosto? Il nostro auspicio che si chiarisca al più presto la situazione venutasi a creare affrontando l’argomento anche in un Consiglio Comunale monotometico e la si smetta di cercare in tutti i modi di far passare dei fatti politicamente e amministrativamente gravi, come fango buttato dagli avversari. Chi ha responsabilità su queste questioni deve quanto prima chiarire a se stesso la propria coscienza e nel caso, prendere atto di un fallimento che è sotto gli occhi di tutti e trarne le dovute conseguenze ..LIBERANDO CEGLIE DA QUESTO TORPORE AMMINISTRATIVO.
Angelo Gasparro

Presidente Associazione La Bussola