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Na strende m'agghje 'ndise atturne o core / de fueche. Na u fa cchjù, ca pozze more. Da “Nu viecchju diarie d'amore” di Pietro Gatti

martedì 9 gennaio 2018

Il PD sulla crisi amministrativa

Documento PD sulla crisi amministrativa e sulle dichiarazioni del consigliere Lacala

Gli ultimi giorni sono stati molto convulsi per la maggioranza di destra che sostiene il Sindaco Caroli.
Com’è noto una parte della maggioranza ha pesantemente criticato l’operato della maggioranza che pure ha sostenuto dopo il ribaltone dello scorso anno (la coerenza, questa sconosciuta!), chiedendo al Sindaco l’azzeramento della Giunta: dietro le frasi di circostanza in politichese è evidente la pesante critica alla gestione sino ad ora della Città. Il Sindaco ha prima preso tempo e ieri ha azzerato la Giunta. Così facendo ha sostanzialmente sconfessato quanto fatto sino ad ora, ammettendo che le critiche all’operato della maggioranza erano e sono fondate. Ha palesato, inoltre, di essere ostaggio politicamente di pochi consiglieri e di non avere una maggioranza solida. È la terza crisi amministrativa in poco più di due anni di amministrazione. La Città merita chiarezza: non è chiaro se si tratta dell’ennesima sceneggiata, per lucrare qualche prebenda, o se la maggioranza si è definitivamente sfaldata. Il Sindaco ha il dovere di comunicare in Consiglio comunale lo stato della sua maggioranza e se non ha numeri solidi ha il dovere di ammetterlo e di passare la mano.
È necessario, inoltre, fare chiarezza in merito alle dichiarazioni rese al Quotidiano dal consigliere Lacala, il quale afferma “di essere del PD” e di non avere nulla a che vedere con “l’orientamento politico” della maggioranza che sostiene Caroli. L’affermazione di Lacala è davvero stupefacente per almeno due ordini di ragioni. 
Anzitutto egli ha appoggiato tutte le scelte dell’Amministrazione Caroli, da quelle strettamente amministrative a quelle più propriamente politiche: non si registrano, infatti, distinguo di Lacala quando il Sindaco con tutta la Giunta e molti consiglieri, è andato a omaggiare Matteo Salvini, leader della Lega, e ha auspicato che Salvini possa diventare Presidente del Consiglio. Come può dire ora di non condividere “l’orientamento politico” di Caroli e della maggioranza di cui ha sino ad ora fatto parte è davvero un mistero. 
In secondo luogo, è bene ricordare che il Partito Democratico è una comunità di donne e uomini liberi che condividono le scelte ideali e politiche di fondo dell’agire politico; che discutono e decidono la linea politica all’interno delle sedi preposte, eleggendo gli organismi dirigenti, come è avvenuto nel congresso di pochi mesi fa. È bene precisare che l’unica modalità di adesione al Partito Democratico è l’iscrizione ad esso e che la cellula base del Partito è il Circolo territoriale: non vi sono altre fantomatiche modalità di adesione. Non si può essere del Partito Democratico a Roma e andare a braccetto con Salvini a Ceglie! Il PD non è un tram, dal quale si scende e si sale a seconda delle convenienze.
Lacala ha liberamente scelto di non essere parte della comunità del PD: non è un iscritto del Partito Democratico e le sue scelte politiche e amministrative sono in netto contrasto con quelle del PD. È bene ribadire che il Partito Democratico è all’opposizione del Sindaco Caroli e della sua maggioranza. Ha partecipato alle ultime elezioni amministrative in una coalizione di centrosinistra con un candidato sindaco alternativo. Ha un proprio rappresentante in Consiglio comunale, Rocco Marrazza, che ha più volte dichiarato, coerentemente con il mandato amministrativo ricevuto e con la posizione del partito, di essere all’opposizione dell’Amministrazione. 
Se Lacala ha cambiato idea sulla maggioranza di destra di cui ha fatto parte sino ad ora lo dicesse con chiarezza in Consiglio comunale e, soprattutto, ne tragga prontamente le conseguenze, abbandonando senza incertezze la maggioranza. Altrimenti è solo manfrina.
Il Partito Democratico continuerà il ruolo di opposizione a questa amministrazione comunale e a lavorare a livello regionale e nazionale per il bene dell’Italia, come ha fatto in questi ultimi anni di buon governo. Nonostante le difficoltà derivanti dai numeri parlamentari e dalla congiuntura economica, il Partito Democratico ha consentito all’Italia di invertire la rotta del declino economico, oltre ad aver approvato molte leggi di civiltà che si aspettavano da anni (legge contro il caporalato; legge sul “dopo di noi”; legge sul biotestamento; legge sulle unioni civili; etc.). Certo molto è ancora da fare e il PD è l’unica forza, insieme agli alleati della coalizione, in grado di mettere in campo una classe dirigente adeguata alle sfide che ci attendono. Per questo chiediamo agli elettori di sostenere il Partito Democratico alle prossime elezioni politiche.