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Na strende m'agghje 'ndise atturne o core / de fueche. Na u fa cchjù, ca pozze more. Da “Nu viecchju diarie d'amore” di Pietro Gatti

lunedì 19 agosto 2019

Il Gruppo Speleologico Martinese torna a esplorare le Alpi Albanesi.


Al via “Shtares 2019”. Il Gruppo Speleologico Martinese torna a esplorare le Alpi Albanesi.

Partirà domenica 18 agosto, “Shtares 2019”  la spedizione esplorativa in Albania organizzata dal Gruppo Speleologico Martinese  (GSM), che vedrà la partecipazione di 24 speleologi provenienti da tutta Italia.
Questa è la quinta estate consecutiva che i martinesi passano sulle Alpi Albanesi, precisamente nel  Parco Nazionale Nikaj-Mërtur. 
Dopo una prima spedizione perlustrativa nel 2014 con il Gruppo Faentino, sono nati i progetti Curraj (2015 e 2016) e Shtares ’17 e ‘18, in collaborazione tra GSM, Gruppo Speleologico Faentino, La Venta e Gruppo Speleologico Bolognese e Unione Spelelogica Bolognese, sotto l’egida della Società Speleologia Italiana.
«L’anno scorso – ha commentato il capo spedizione Donatella Leserri– mentre si continuava l’esplorazione della grotta Shpella Shtares, s’è provato a fare una risalita di quasi 200 metri, con l'obiettivo di entrare in un “finestrone” ben visibile sul costone della montagna. Lungo la risalita alpina, si sono individuati altre 2 cavità, la prima chiamata “Grotta del Solitario” e la seconda “Condotta del Rifugio” e infine, a distanza di qualche giorno, si è entrati nella terza:“Shpella e Dallandysheve” (Grotta delle Rondini). Quest’anno si continuerà l’esplorazione.»
La spedizione, sostenuta in parte da due sponsor Uku Pacha Outdoor Sports e Berwich Comfortable Pants, durerà fino al 1° settembre e vedrà tutti i componenti impegnati nella prosecuzione delle ricerche.
«L’interesse anche quest’anno sarà incentrato principalmente sulla continuazione dell'esplorazione della Shpella Shtares – ha dichiarato il responsabile scientifico Claudio Pastore- anche se proseguiremo nell’approfondimento della “Grotta delle Rondini”. Già dall’anno scorso l’imponente circolazione d’aria ci aveva convinto a ritornarci e già dal primo giorno disponibile proveremo a forzare anche questa cavità e a proseguire le nostre ricerche. Come per tutte le nostre spedizioni produrremo materiale foto-video, rilievi e documentazione scritta che arricchiranno la narrazione di questo angolo del paese delle Aquile, affinché altri speleologi, al di fuori di questa spedizione, possano continuare i lavori d’esplorazione e di conoscenza del territorio. Infine, saranno condotte ricerche biospeleologiche, campionamenti di roccia, monitoraggio della temperatura e misurazione del vento all’interno delle grotte».