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Na strende m'agghje 'ndise atturne o core / de fueche. Na u fa cchjù, ca pozze more. Da “Nu viecchju diarie d'amore” di Pietro Gatti

sabato 20 febbraio 2021

Il cerchio delle fate

IL CERCHIO DELLE FATE

Vittoria Defazio ci delizia con un altro racconto col suo ultimo  "Il cerchio delle fate". Ormai la scrittrice cegliese è al suo quinto racconto e il suo stile e la sua dimensione estetica è ormai consolidata. Di recente per premiare la sua bravura gli ho voluto dedicare il saggio "Nei labirinti della mente" e da esso traggo spunto per mettere in rilievo alcune riflessioni su questo suo ultimo lavoro:

"Nel 2020 la mente creatrice della Defazio, si avventura in un'altra fiaba incantata: "Il cerchio delle fate". La sua mente sembra il punto originario del Big-Bang da cui si sprigiona un'energia su fasci di luce coloratissimi. Ancora una volta,in questo racconto, vuole venire a capo del mistero della vita e mi convinco sempre più dell'idea che tutta la sua opera è un inconscio religioso tentativo di spiegarne il mistero. La parola "sacro" non a caso è riservata al pane, rito sacro della vita. [...] D'altro canto la rappresentazione eucaristica non rappresenta simbolicamente questo rito antico, segno della continuità comunitaria della vita?[...] Nell'entropia dell'amore ritornano prepotenti le voci di dentro, ma nella parabola  ascendente di molti eventi nefasti, il vero miracolo era sempre il sopravvento della vita e anche l'amore si trasforma e si rigenera in Agape e le nostre ossessioni ci aiutano a sopravvivere, mentre le fate si adoperano a tessere il loro cerchio d'amore. Così la fiaba raccontata volge, nonostante tutto, verso il lieto fine: - Le fate buone erano intervenute anche nel loro amore ed avevano consentito alla loro storia di rinascere nella perfezione di un cerchio, dove tra l'inizio e la fine c'è una soluzione di continuità che si nutre d'amore ininterrotto".

Il libro naturalmente ha altre piste di lettura che il lettore avrà modo di individuare e apprezzare: scenari di vita-morte che si capovolgono disperatamente e dalla morte nasce la vita che è il frutto dell'amore umano; l'illusorietà della vita che ci sballotta nel gioco dell'esistenza.; la simbiosi dell'essere umano con la propria terra.

Brava Vittoria e ad maiora. Ti aspettiamo per incantarci con un altro sogno e un'altra fiaba.
Vincenzo Gasparro


Vittoria Defazio è nata a Ceglie Messapica, si è laureata in Lettere moderne con indirizzo storico-artistico presso l'Università deli Studi Aldo Moro di Bari dove, dopo la laurea, ha an- che frequentato diversi corsi di perfezionamento che hanno stimolato la sua innata creatività. Insegna materie letterarie nella scuola secondaria di I grado e dedica il tempo libero alle sue passioni: la lettura, la scrittura e la pittura. Ha pubblicato: Il filo dipanato. Nel giardino di cannella pergolato di conchiglie, nel 2010 e L'archivio dei sogni, nel 2011, Atlante castello galleggiante nel 2016, La ricamatrice, la ricamata e la ricamanda nel 2017 con Schena Editore.