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Na strende m'agghje 'ndise atturne o core / de fueche. Na u fa cchjù, ca pozze more. Da “Nu viecchju diarie d'amore” di Pietro Gatti

martedì 30 settembre 2008

La vendemmia: il torchio.

l

u torchj∂


 


 


 


 


 


La descrizione di un oggetto che nella sua forma classica sta scomparendo.


U TORCHJ∂:
1- a culonn∂
2- a canecchj∂
3- a palomm∂
4- li pisil∂
5- u canz∂
6- li chiej∂
7- u pal∂

La vendemmia: il torchio.

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u torchj∂


 


 


 


 


 


La descrizione di un oggetto che nella sua forma classica sta scomparendo.


U TORCHJ∂:
1- a culonn∂
2- a canecchj∂
3- a palomm∂
4- li pisil∂
5- u canz∂
6- li chiej∂
7- u pal∂

lunedì 29 settembre 2008

Sport

Dalla redazione sportiva


Pallacanestro Serie C1 Maschile - Gir. G


 PALL. BENEVENTO - A. D. BASKET CEGLIE


 64 - 90



SLAVKO DJUKIC, allenatore

Parziali: 9-28 / 26-44 / 43-66 / 64-90


Fucek 14, Cipulli 9, Fanelli 14, Santoro 4, Travaglini 2, Abet 4, Motta 21, Stuppia 3, Corbetta 19

Sport

Dalla redazione sportiva


Pallacanestro Serie C1 Maschile - Gir. G


 PALL. BENEVENTO - A. D. BASKET CEGLIE


 64 - 90



SLAVKO DJUKIC, allenatore

Parziali: 9-28 / 26-44 / 43-66 / 64-90


Fucek 14, Cipulli 9, Fanelli 14, Santoro 4, Travaglini 2, Abet 4, Motta 21, Stuppia 3, Corbetta 19

lunedì 22 settembre 2008

E. Notte:Fondamento Lineare Geometrico e "Popolana"(1919)

Geometria e analogia plastica si coniugano nel Manifesto Fu­turista “Fondamento Lineare Geometrico” firmato, nel 1917, da Emilio Notte e Lucio Venna.

“Dominando l'espressione degli oggetti, e comprendendoli, si crea un equivalente pittorico di forma. Possiamo far vivere un oggetto della nostra visione estetica solo comprendendolo e pe­netrandolo fino al punto da dominarlo e ridurlo a una sintesi geometrica nella quale le direzioni di una cima, gli angoli, le cur­ve, l'insieme infine di tali figure, abbia valore esatto»".

Entrambi formatisi nel clima del Futurismo fiorentino, svi­luppano l'eredità di Sironi e Soffici.

Legato come questi ad un'idea strutturale della superficie pit­torica, Notte é attratto, come dimostra la sua “Popolana” (1919), più dalla lezione di Cezanne e di Picasso, che dalla frantumazio­ne esplosiva delle forme futuriste.

Gli interessa costruire con colori terrosi: geometrie, volumi, masse. Restituisce la monumentalità delle forme al corpo umano, trasforma il personaggio effimero, in monumento, blocca il tem­po della visione, in quello della meditazione.

La sua “Popolana” assume le fattezze statuarie di una grande madre, diventa un idolo. Notte pone sul piedistallo i personaggi di quel mondo umile e paesano che non lo abbandonano neppu­re nei suoi anni futuristi, opponendosi ai contenuti del moderni­smo urbano.

A Boccioni é legato da un interesse introspettivo che lo spin­ge ad una ricerca di purezza formale, quale equivalente dello spi­rito racchiuso nella materia.

 

L'universo futurista: una mappa, dal quadro alla cravatta.

Di Anna D'Elia, Edizioni Dedalo, 1988.



“Popolana” (1919) è una delle opere donate nel 1976 da Emilio Notte alla sua città natale,Ceglie Messapica, ed è esposta nella galleria d'arte moderna che porta il suo nome.

L'immagine “Popolana” (1919) proviene dal blog: Le mie radici

E. Notte:Fondamento Lineare Geometrico e "Popolana"(1919)

Geometria e analogia plastica si coniugano nel Manifesto Fu­turista “Fondamento Lineare Geometrico” firmato, nel 1917, da Emilio Notte e Lucio Venna.

“Dominando l'espressione degli oggetti, e comprendendoli, si crea un equivalente pittorico di forma. Possiamo far vivere un oggetto della nostra visione estetica solo comprendendolo e pe­netrandolo fino al punto da dominarlo e ridurlo a una sintesi geometrica nella quale le direzioni di una cima, gli angoli, le cur­ve, l'insieme infine di tali figure, abbia valore esatto»".

Entrambi formatisi nel clima del Futurismo fiorentino, svi­luppano l'eredità di Sironi e Soffici.

Legato come questi ad un'idea strutturale della superficie pit­torica, Notte é attratto, come dimostra la sua “Popolana” (1919), più dalla lezione di Cezanne e di Picasso, che dalla frantumazio­ne esplosiva delle forme futuriste.

Gli interessa costruire con colori terrosi: geometrie, volumi, masse. Restituisce la monumentalità delle forme al corpo umano, trasforma il personaggio effimero, in monumento, blocca il tem­po della visione, in quello della meditazione.

La sua “Popolana” assume le fattezze statuarie di una grande madre, diventa un idolo. Notte pone sul piedistallo i personaggi di quel mondo umile e paesano che non lo abbandonano neppu­re nei suoi anni futuristi, opponendosi ai contenuti del moderni­smo urbano.

A Boccioni é legato da un interesse introspettivo che lo spin­ge ad una ricerca di purezza formale, quale equivalente dello spi­rito racchiuso nella materia.

 

L'universo futurista: una mappa, dal quadro alla cravatta.

Di Anna D'Elia, Edizioni Dedalo, 1988.



“Popolana” (1919) è una delle opere donate nel 1976 da Emilio Notte alla sua città natale,Ceglie Messapica, ed è esposta nella galleria d'arte moderna che porta il suo nome.

L'immagine “Popolana” (1919) proviene dal blog: Le mie radici

martedì 16 settembre 2008

Appuntamenti Musicali

CaeliumMusica oggi

Teatro Comunale

Ceglie Messapica

 


Domenica 12 ottobre ore 19
Flauto: Claudia Giottoli
Pianoforte: Raffaele D’Aniello


Domenica 19 ottobre ore 19

Three for Two

Flauto: Harvey Sollberger

Chitarra : Paul Bowman

Appuntamenti Musicali

CaeliumMusica oggi

Teatro Comunale

Ceglie Messapica

 


Domenica 12 ottobre ore 19
Flauto: Claudia Giottoli
Pianoforte: Raffaele D’Aniello


Domenica 19 ottobre ore 19

Three for Two

Flauto: Harvey Sollberger

Chitarra : Paul Bowman

mercoledì 3 settembre 2008

Barocco Festival:ultima serata.

La follia è un tema musicale tra i più antichi della musica europea. La prima composizione nota basata su questo tema risale alla metà del XVII secolo, ma il tema è certamente molto più antico. Alcuni testi teatrali del rinascimento portoghese, tra cui alcuni di Gil Vicente, menzionano la follia come danza ballata da pastori e contadini. L'origine portoghese è confermata dal trattato del 1577 De musica libri septem di Francisco de Salinas.

Si distingue tra la "primitiva follia", che può assumere diverse forme, e la più conosciuta "tarda follia", che è rimasta famosa nella musica colta fino ai giorni nostri.

Si dice che il primo ad introdurre il tema della tarda follia nella musica colta sia stato Jean-Baptiste Lully. Nel corso di tre secoli, più di 150 compositori l'hanno usato nelle loro composizioni. Lo stesso Lully nel 1672, in collaborazione con Philidor, Arcangelo Corelli nel 1700 (Sonata per Violino op. 5 n. 12), Marin Marais nel 1701(Pièces de Violes, 2de Livre), Antonio Vivaldi nel 1705 (Sonata op. 1 n. 12), Alessandro Scarlatti nel 1710 e Johann Sebastian Bach nella Cantata dei contadini del 1742 sono coloro che hanno raggiunto le più alte vette nella variazione di questo tema. Tra i compositori dell'età classica va ricordato Antonio Salieri, con le spettacolari 26 Variazioni per orchestra.

 

Le follie del Barrocco

Vivaldi, Corelli, Veracini,

Falconieri e le trascrizioni del tempo

 

Ensemble ACCADEMIA DEL RICERCARE

 

San Vito dei Normanni

Mercoledì 3 settembre

Chiostro dei Domenicani - ore 20.00

 

In programma musiche di Arcangelo Corelli, Andrea Falconiero, Francesco Maria Veracini, Johann Ch. Schickardt, Antonio Vivaldi.



Vivaldi - Trio Sonata in D Minor "La Folia" RV63

Barocco Festival:ultima serata.

La follia è un tema musicale tra i più antichi della musica europea. La prima composizione nota basata su questo tema risale alla metà del XVII secolo, ma il tema è certamente molto più antico. Alcuni testi teatrali del rinascimento portoghese, tra cui alcuni di Gil Vicente, menzionano la follia come danza ballata da pastori e contadini. L'origine portoghese è confermata dal trattato del 1577 De musica libri septem di Francisco de Salinas.

Si distingue tra la "primitiva follia", che può assumere diverse forme, e la più conosciuta "tarda follia", che è rimasta famosa nella musica colta fino ai giorni nostri.

Si dice che il primo ad introdurre il tema della tarda follia nella musica colta sia stato Jean-Baptiste Lully. Nel corso di tre secoli, più di 150 compositori l'hanno usato nelle loro composizioni. Lo stesso Lully nel 1672, in collaborazione con Philidor, Arcangelo Corelli nel 1700 (Sonata per Violino op. 5 n. 12), Marin Marais nel 1701(Pièces de Violes, 2de Livre), Antonio Vivaldi nel 1705 (Sonata op. 1 n. 12), Alessandro Scarlatti nel 1710 e Johann Sebastian Bach nella Cantata dei contadini del 1742 sono coloro che hanno raggiunto le più alte vette nella variazione di questo tema. Tra i compositori dell'età classica va ricordato Antonio Salieri, con le spettacolari 26 Variazioni per orchestra.

 

Le follie del Barrocco

Vivaldi, Corelli, Veracini,

Falconieri e le trascrizioni del tempo

 

Ensemble ACCADEMIA DEL RICERCARE

 

San Vito dei Normanni

Mercoledì 3 settembre

Chiostro dei Domenicani - ore 20.00

 

In programma musiche di Arcangelo Corelli, Andrea Falconiero, Francesco Maria Veracini, Johann Ch. Schickardt, Antonio Vivaldi.



Vivaldi - Trio Sonata in D Minor "La Folia" RV63