Una delle caratteristiche dell'architettura del paesaggio agrario pugliese è il sistema dei muretti a secco, eretti a difesa delle aree coltivate dal bestiame e per la formazione dei terrazzamenti.
E’ a partire dal XVI secolo che il fenomeno diventa più evidente, sia grazie ad un più consistente processo di specializzazione nella coltivazione delle terre e di frammentazione della proprietà, sia per il processo di privatizzazione delle terre demaniali, che condusse alla creazione delle difese, di aree cioè escluse dalla fruizione pubblica.
La tecnica costruttiva si basa sulla realizzazione di due file parallele di pietre grosse, accuratamente scelte e sbozzate in maniera tale da poter essere incastrate per lasciare il minor spazio vuoto tra l'una e l'altra. Le file successive sono poste in modo da creare le due facce del muro inclinate verso l’interno. Raggiunta l'altezza desiderata, la copertura è generalmente effettuata con lastre di pietre poste di taglio.
L’Azione è finalizzata a salvaguardare e migliorare il paesaggio agrario e a conservare elementi naturali e seminaturali in grado di promuovere il mantenimento delle capacità di autoregolazione degli agroecosistemi regionali, quali i muretti a secco, ossia elementi in grado di filtrare, tamponare e conservare la qualità dell’ambiente e, più nel dettaglio, a salvaguardare l’attività degli organismi vegetali e animali che vivono negli agroecosistemi dei muretti a secco, in quanto “aree rifugio” per i nemici naturali dei parassiti delle colture.
Le domande si presentano entro il 30 giugno 2009. Le sovvenzione è pari al 100% delle spese legate ad investimenti di ripristino dei muretti a secco già esistenti. I beneficiari dell’Azione sono gli imprenditori agricoli iscritti nel registro delle imprese agricole della CCIAA che, in base ad un legittimo titolo di possesso, conducono aziende agricole.
Il bando qui.
Aggiornamento del 26-05-09