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Na strende m'agghje 'ndise atturne o core / de fueche. Na u fa cchjù, ca pozze more. Da “Nu viecchju diarie d'amore” di Pietro Gatti

lunedì 22 giugno 2009

Diazeusi e sinafè


Le parole dell’Inno a San Giovanni, ovvero il testo da cui Guido d’Arezzo estrapolò le odierne note musicali fatta eccezione per la nota UT (odierno DO) che fu modificata in seguito dal teorico musicale Doni utilizzando la prime 2 lettere del suo cognome, costituiscono l’inizio di Diazeusi e sinafè nella notte di S. Giovanni, concerto/spettacolo di Casarmonica, opera del M° Mirko Lodedo, co-produzione in ospitalità di Casarmonica e Teatri Abitati – Residenza Teatrale di Ceglie Messapica e Ostuni.
Le musiche descrivono e commentano l’atmosfera magica della “Notte di San Giovanni”, collocata, appunto, nella notte tra il 23 e il 24 giugno di ogni anno. La tradizione vuole che, con l’incontro sole-luna, le presenze magiche che abitano le nostre fantasie si risveglino e animino l’intera nottata. L’organico si compone di 18 elementi. Si fa uso, oltre che di strumenti standard, anche di materiale insolito come pentole, cucchiai, bottiglie in plastica e vetro ecc… La stessa scenografia si compone per lo più di materiale riciclato: l’albero al centro della scena è fatto da bottiglie di plastica, illuminato da vecchi fanali di auto e camion.


Martedì 23 giugno
Ceglie Messapica Teatro comunale ore 21
Diazeusi e Sinafé
nella notte di S. Giovanni

Casarmonica



Inno a San Giovanni
Ut queant laxis
Resonare fibris
Mira gestorum
Famuli tuorum
Solve polluti
Labii reatum
Sancte Iohannes
(”affinché i tuoi servi possano cantare con voci libere le meraviglie delle tue azioni, cancella il peccato del loro labbro contaminato, oh san Giovanni”).

Il video dell'inno con lo spartito,
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I termini diazeusi e sinafè fanno parte della storia della musica,
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