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Na strende m'agghje 'ndise atturne o core / de fueche. Na u fa cchjù, ca pozze more. Da “Nu viecchju diarie d'amore” di Pietro Gatti

mercoledì 13 gennaio 2010

Biscotto cegliese



Il "Biscotto cegliese" è un pasticcino prodotto a Ceglie Messapica di colore bruno a base di mandorle tostate, con fragranze di marmellate di ciliege e, appena, di limone;  sono ricoperti di una glassa a base di zucchero e cacao. Le mandorle utilizzate sono esclusivamente  prodotte dai mandorleti dell'Altosalento, sono una particolare varietà chiamata "cegliese" che si distingue per il guscio semiduro. I biscotti cegliesi venivano prodotti dalle nostre famiglie contadine in occasione delle feste importanti e dei banchetti nuziali. Sono venduti,  in particolare, in tutti i forni, bar e pasticcerie di Ceglie, oltre ad essere offerti  in tutti i ristoranti cegliesi. Il biscotto cegliese è candidato per il riconoscimento di prodotto tipico DOP. Fonte

Questa sera alle ore 21.00 andrà in onda su Studio 100 un programma dedicato al  "Biscotto cegliese".

Dosi per 1 Kg di mandorle.
Scottare 1 kg di mandorle, togliere la pellicina, lasciarle asciugare e tostarle in forno. C'è chi mette direttamente in forno le mandorle senza questo procedimento e quindi con la buccia. Macinarle con un mattarello e creare un impasto con 400 gr di zucchero, cannella (facoltativa), un cucchiaio di caffè in polvere, un cucchiaio di cacao amaro in polvere (facoltativo), 4 uova, scorza di limone grattugiata, olio o un pizzico di farina per amalgamare. Sporzionare, fare eventuale ripieno di marmellata e mettere in forno a 200 gradi da 30 a 60 minuti a secondo della grandezza del biscotto (l'ideale è il forno a legna). Per chi lo gradisce coprire i biscotti immergendoli in una glassa di zucchero e cacao. Lasciare asciugare e i biscotti sono pronti per essere gustati con un rosolio o altro liquore fatto in casa. Buon appetito.
Particolare importante, le mandorle devono essere la qualità chiamata "cegliese" che hanno un aroma e una consistenza differente da altre qualità.
Ricetta di Pino Santoro.