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Na strende m'agghje 'ndise atturne o core / de fueche. Na u fa cchjù, ca pozze more. Da “Nu viecchju diarie d'amore” di Pietro Gatti

lunedì 26 luglio 2010

Ceglie openjazz: we insist!



 



“Muore il CeglieJazz Open Festival – Alla nuova Amministrazione comunale non interessa”. Così titolava qualche settimana fa il Corriere del Mezzogiorno. Con amara ironia il giornalista apriva il suo articolo con queste parole: “Evidentemente non sono state troppo convincenti le presenze in cinque anni di William Parker, Hamid Drake, Matthew Shipp e John Tchicai, quattro giganti dell’avanguardia musicale afroamericana”. Né – aggiungiamo noi – è bastato l’interesse che la Rai ha manifestato nei confronti del Festival e delle sue prestigiose presenze italiane ed internazionali mandando in onda negli anni scorsi tre speciali su Radio3. La decisione della nuova Amministrazione di cancellare - perché sostanzialmente di questo si tratta - questa breve ma intensa pagina culturale nella quale una città di provincia si apriva a scenari internazionali ha suscitato molte perplessità, né poteva essere altrimenti visti i risultati raggiunti. La delibera con la quale si toglie l’incarico di direttore artistico a Pierpaolo Faggiano (incarico motivato dal suo curriculum vitae e dalle apprezzate pubblicazioni, tra l’altro a titolo gratuito e senza oneri per il Comune) non offre né le motivazioni adeguate dopo cinque anni di collaborazione con l’Ente pubblico, né lumi sul futuro prossimo. Anzi, in maniera contraddittoria si conferma la manifestazione, si parla di scelte musicali di connotazione diversa (quale?), e di nuova impronta artistica (di chi?) ma nulla si dice sul merito. Il CeglieJazz Open Festival si è connotato sin dall’inizio per la sua vocazione alla ricerca e sperimentazione, di qui la peculiarità e l’originalità rispetto alle diffuse e a volte estemporanee manifestazioni estive. Il Festival si è creato nel tempo un suo pubblico di appassionati competenti, provenienti da diverse città. L’esperienza jazzistica cegliese ha trovato una dignitosa sistemazione con la pubblicazione di tre dischi, testimonianza di autorevoli percorsi della musica d’oggi in campo internazionale. Sarebbe la cancellazione di una esperienza prestigiosa. Ma non è proprio così. Quell’esperienza può – deve - avere un seguito, in forme diverse. Per questo un gruppo di estimatori del CeglieJazz Open Festival propone, nel solco del jazz di ricerca e della musica di avanguardia una nuova stagione dal titolo Ceglie OpenJazz: We Insist!. Obiettivo è la testimonianza e non solo. La sperimentazione e l’educazione al gusto di un pubblico non necessariamente di élite. Tenendosi lontano dalla banalizzazione. Diamo dunque appuntamento per la sera del 5 agosto in un luogo da molti conosciuto: masseria Palagogna. Lì in un certo senso è iniziato tutto. Do you remember? Correva l’anno 2006. La sera del 26 giugno lì ci trovammo in tanti ad applaudire Echoes, quintetto composto dagli italiani Armando Battiston, Pasquale Innarella, Angelo Olivieri e da due personaggi di spicco dell’avanguardia afroamericana: William Parker e Hamid Drake. A masseria Palagogna, uno degli spazi privilegiati del cammino che ha interessato Ceglie e il suo territorio per un lustro, il 5 agosto i musicisti suoneranno a titolo gratuito. Una testimonianza la loro, per salvaguardare l’idea progettuale del CeglieJazz Open Festival. Una gratitudine la nostra.

F.to
Roberto Arcuri, Rocco Argentiero, Tommaso Argentiero, Mimmo Barletta, Pierpaolo Caliandro, Francesco Casale, Gioconda Cilio, Piermassimo Chirulli, Vittorino Curci, Roberto Del Piano, Roberto Dell’Ava, Nico Elia, Cinzia Eramo, Pietro Federico, Adele Galetta, Mariano Gatti, Pasquale Innarella, Enzo Lanzo, Gaetano Liguori, Ester Locorotondo, Domenico Maggi, Stefano Maltese, Pietro Mita, Francesco Monaco, Franco Nigro, Giacomo Nigro, Angelo Olivieri, Antimo Savese, Patrizio Suma, Rocco Suma, Nicola Trinchera, Marco Valente, Stefano Zenni.